Vaccino, il 30% preferisce aspettare e vedere. Elettori centrodestra più freddi verso antiCovid

11 Gennaio 2021
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Per 3 italiani su 4 l’avvio delle vaccinazioni contro il Covid rappresenta una seria opportunità per provare ad uscire dalla pandemia nel 2021. Più scettico in merito si dichiara invece il 18%. Il dato emerge dall’indagine condotta per Otto e Mezzo (La7)  dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato anche la propensione personale dei cittadini a sottoporsi alla somministrazione delle dosi.

La maggioranza dei cittadini, il 54%, vorrebbe vaccinarsi al più presto, non appena sarà possibile: la loro preoccupazione più diffusa sembra essere l’attuale scarsa disponibilità delle dosi. Molto significativo è il segmento degli attendisti: il 30%, circa 15 milioni di italiani, immaginano di vaccinarsi, ma non subito; vogliono capire prima come va…

È invece minoritaria, del 16%, la quota di quanti non intendono sottoporsi alla vaccinazione contro il Coronavirus. Nel nostro Paese, anche le convinzioni in tema di prevenzione dal Covid mutano in base alla collocazione politica degli intervistati.

L’istituto diretto da Pietro Vento registra una propensione al vaccino più alta tra chi vota i partiti di maggioranza, una più forte diffidenza tra gli elettori dell’opposizione. Si vaccinerebbero “prima possibile” oltre i tre quarti di quanti votano il PD e il 60% dei 5 Stelle. La propensione si riduce significativamente al 38% tra i simpatizzanti di Fratelli d’Italia e al 35% tra gli elettori della Lega. 

 Nell’indagine DEMOPOLIS per Otto e Mezzo, l’opinione pubblica si divide  sull’eventuale obbligatorietà della campagna vaccinale, per la quale propenderebbe il 45% degli intervistati; per poco più di un cittadino su due dovrebbe invece restare facoltativa. Ampiamente maggioritaria è invece la convinzione sulla necessità di prevedere un obbligo prudenziale di vaccinazione per alcune categorie di lavoratori, a partire dal settore sanitario. La maggioranza degli italiani riterrebbe infine giusta l’introduzione di un “patentino” che permetterebbe a chi si vaccina una corsia preferenziali per i viaggi o alcuni servizi. Ne è convinto il 60%. Di parere diverso si dichiara il 27%, mentre il 13% non si esprime. 

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