di Carlo Andreoli – “È importante che l’Ue aperta non si richiuda in una visione miope che consideri solo gli effetti più contingenti della crisi ma che al contrario guardi al futuro, fuori da veti o da difese di corto respiro”. Con queste parole il Presidente Mattarella lancia l’avvertimento a Bruxelles, durante la cerimonia del Ventaglio.
Fa piacere che il Capo dello Stato sottolinei il ruolo cruciale che l’Europa deve svolgere in questo delicato momento, ma una domanda sorge spontanea: non dovremmo essere più tranquilli dopo il grande risultato ottenuto in Europa? Il Recovery fund non doveva essere la risposta a tutto? Cosa dobbiamo temere?
Forse il Presidente della Repubblica ha ben chiaro lo scenario europeo rispetto a Conte e compagnia bella, ed è consapevole che ciò che è stato “ottenuto” al Consiglio Europeo non è nulla di concreto e certo. Segnali di questa incertezza sono stati dati qualche giorno fa dallo stesso Ministro Gualtieri.
Infatti in commissione Banca e Finanze, incalzato da Bagnai, non ha saputo dare risposte sui vincoli d’interesse e sul diritto di prelazione di questi prestiti sovranazionali.
Il Capo dello Stato è consapevole che se l’UE sbaglierà con l’Italia in questo frangente, si potrà dire addio ai cari “sogni europei “
.
Mattarella: l’UE non si rinchiuda in se stessa
Ultime notizie su Economia
Panetta, Bankitalia: Aumento tassi inciderà per tutto il 2024
Gli aumenti dei tassi di interesse attuati finora “continueranno a incidere nel 2024. Le tempistiche dello staff della Banca d’Italia suggeriscono che il loro impatto sull’inflazione sarà effettivamente maggiore nel 2024 rispetto
I tassi sulla guerra. Bce: inflazione su per tensioni MO
Tra i rischi al rialzo per l’inflazione “figurano le accresciute tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, che potrebbero determinare un rialzo dei costi di energia e di trasporto nel breve periodo, causando
Gadda (IV), stop superbonus non lasci nei guai il terzo settore e le onlus
“Il Superbonus di Conte e del M5S ha creato una voragine nei conti pubblici, ma il governo Meloni sta mettendo in ginocchio il Terzo settore che in Italia svolge servizi essenziali in
Pnrr, privatizzazioni, Def, bonus edilizi – L’Ufficio parlamentare di bilancio: Carenza di informazioni su aspetti fondamentali per la finanza pubblica
“Per raggiungere entro la fine del decennio la situazione pre-pandemia del 2019, quando il debito era pari al 134,2 per cento del prodotto, dovrebbero realizzare riduzioni del rapporto nel triennio 2028-2030 pari,
Bankitalia allarmata. Superbonus pesa come l’8% di Pil. In futuro solo tetti di spesa
“I crediti maturati nel 2021 e nel 2022 sono ad oggi stimabili, sulla base di informazioni ufficiali, nell’ordine rispettivamente dell’1 e di quasi il 3% del prodotto. Sulla base di indicazioni riportate