Caso LFM, per i magistrati promesse tranche da 1000 euro a prestanome

17 Luglio 2020
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Altre novità sembrano emergere dall’ultima inchiesta della Procura di Milano dopo il fermo di Luca Sostegni, il presunto “prestanome” di Michele Scillieri fermato due giorni fa prima che andasse in Brasile nell’ambito dell’inchiesta su una presunta compravendita gonfiata di un immobile per la Lombardia Film Commission.

O pm sostengono che sarebbero stati consegnati 5mila euro in contanti e gli sarebbe stato promesso di avere, in cambio del suo silenzio, 1.000 euro ogni 20 giorni. Ciò sarebbe avvenuto poco prima del fermo. Ed è un dettaglio che emerge dall’inchiesta che corre in parallelo con quella genovese sui Fondi della Lega.

A Sostegni, oltre al peculato viene contestata anche l’estorsione: avrebbe chiesto a Scillieri, a Alberto Di Rubba, ex presidente della fondazione ed ex revisore dei conti della Lega alla Camera, e Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia del Carroccio, 50 mila euro in cambio del suo silenzio, ma ne aveva ricevuti soltanto 20mila.

Da quanto si è appreso, riporta l’Ansa, prima che venisse fermato a Milano nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, dopo aver fatto sparire alcuni documenti in Toscana, avrebbe incontrato Scillieri. A Sostegni, liquidatore di una delle società utilizzate per l’operazione di compravendita, poco prima di finire in carcere sarebbero stati consegnati 5mila euro in contanti e gli sarebbe stata fatta la promessa di avere tranche da 1000 euro ogni 20 giorni su una ricaricabile.

Oggi la Gdf è impegnata in acquisizioni di documenti nella sede della Lombardia Film Commission, dalle cui casse uscirono 800mila euro di fondi regionali per l’acquisto del capannone a Cormano. Denaro che, poi, in parte sarebbe arrivato ai professionisti, i cui nomi sono già emersi nel caso dei 49 milioni della Lega spariti, e in parte sarebbe finito su una rete di società su cui sta indagano la Procura. Tanto che sono stati acquisiti documenti anche alla Fidirev, fiduciaria che controllava “Futuro partecipazioni”, altra società amministrata da Scillieri, e proprietaria di Andromeda che ha venduto l’immobile.

La domanda che si pongono gli inquirenti è: dove sono andati i soldi?

Photo by Nick Pampoukidis

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