Castelli lascia la Lega. Il 21 settembre conferenza stampa a Milano a Palazzo Stelline

18 Settembre 2023
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Roberto Castelli lascia la Lega, di cui è stato uno degli storici esponenti. Ex ministro della Giustizia e delle Infrastrutture, da tempo aveva posizioni diverse da quelle dell’attuale segretario Matteo Salvini. “Sì, lascio la Lega – ha confermato all’ANSA Castelli, presidente dell’associazione Autonomia e libertà – sono sicuro della scelta che è maturata da moltissimo tempo. Non è stato un colpo di testa, il colpo di testa è stato dirlo ieri a Pontida”. Sulle sue motivazioni, Castelli farà una conferenza stampa nei prossimi giorni a Milano. 

 Castelli non rinnovera’ la tessera della Lega-Salvini premier nel 2024. “Si’, ormai ho deciso”, confermando, anticipando per telefono che intende organizzare una conferenza stampa per spiegare le motivazioni del suo allontanamento dal movimento. La decisione appare recente, dal momento che l’ex ministro della Giustizia ha rinnovato la tessera da militante della Lega quest’estate, prima della scadenza del tesseramento 2023. La moglie, Sara Fumagalli, era presente al raduno di Pontida ad animare il gazebo dell’associazione Umanitaria padana che promuove attivita’ di sostegno alle popolazioni in difficoltà’ sotto lo slogan ‘Aiutiamoli a casa loro’. E anche Castelli e’ stato visto, in bicicletta, ai margini del raduno a fare foto e chiacchierare con i militanti. Da circa due anni, pero’, l’ex ministro ha dato vita in Lombardia all’associazione ‘Autonomia e libertà”.

Nella Lega Nord, anzi, nella Lega lombarda Castelli è entrato nel 1985 e poi ha iniziato una carriera politica dal basso come capogruppo in consiglio comunale a Como, segretario del Carroccio di Lecco. Nel 1992 è diventato deputato e poi senatore. Dal 2001 al 2006 è ministro della Giustizia di due governi Berlusconi e poi viceministro alle infrastrutture dal 2009 al 2011. Dal 2013 non siede più in parlamento. Non sono mancate in questi anni le critiche di Castelli a Salvini che “non fa nulla per il Nord” e il suo disappunto per il passaggio dalla Lega Nord a un progetto nazionale di Lega. E allo stesso modo, non è mai mancato il suo sostegno nei confronti del fondatore del Carroccio Umberto Bossi. 

A Pontida Castelli parlando alla stampa aveva rilasciato una lunga dichiarazione. “Rimango al di qua delle transenne mica per caso, questa non è più la mia Pontida”.
Repubblica aveva chiesto all’ex Guardasigilli:
Lei era uno dei pochi ad avere ancora due tessere, quella della Lega Nord e quella della Lega Salvini premier. Cosa vuol dire, se non le rinnova neanche lei?
“Vuol dire che questa dirigenza ha definitivamente tradito il Nord, che questa è un’altra Lega, non è il nostro partito e non è più la Pontida che abbiamo vissuto negli anni. C’è un’incoerenza profondissima tra il significato storico e politico con cui è nato questo raduno, e lo spirito con cui ormai si celebra da qualche tempo. La Lega Salvini premier si raduna qui legittimamente, ovviamente, ci mancherebbe, ma è altra cosa, altri presupposti politici”.
Perché pensa non rinnoverà la tessera del partito, l’anno prossimo?
“Mi sento lontanissimo da tutto. Mettiamola così, quantomeno non sarò complice del tradimento del Nord. La dirigenza del partito ha fatto un’inversione a 180 gradi, ha abbandonato il programma federalista e autonomista, è passato dal verde al blu, dal “Prima il Nord” a “Prima gli Italiani”.

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