di Gigi Cabrino – Sicuramente ci ha messo del suo la pandemia che ha bloccato tutto per mesi, ma se il tratto distintivo dell’assessorato Icardi (Salvini Premier) in Piemonte doveva essere la realizzazione dei nuovi ospedali, a meno di un anno dalla fine del mandato il bilancio è molto magro.
Si sarebbe dovuto finire il quinquennio col nuovo ospedale alessandrino operativo mentre a 10 mesi dalla fine dell’amministrazione Cirio si canta vittoria per essere riusciti a malapena a decidere l’area in cui dovrà sorgere.
Con 42 voti favorevoli e un non votante- informa l’agenzia Radio Gold -il Consiglio Regionale del Piemonte ha detto “sì” alla realizzazione del nuovo ospedale di Alessandria nell’area al quartiere Galimberti tra la tangenziale, via Sclavo e via Boves, dietro al Policlinico di Monza. Nonostante il voto favorevole, le opposizioni non hanno risparmiato stilettate alla Giunta per “metodo” e “tempi” con cui si è arrivati alla scelta.
Dalle opposizioni si leva la voce critica del PD, secondo il consigliere Ravetti “si sono persi anni per l’ansia di fare annunci continui e ripetuti, a partire da quello della collocazione del presidio nella zona aeroporto, nonostante tutte le criticità che quell’area presentava”. Tempo che si sarebbe invece potuto sfruttare per procedere con la fase di progettazione, ha pungolato il consigliere regionale del Pd, Domenico Ravetti. L’aver individuato la zona, inoltre, ha risposto solo a una delle domande da tempo aperte sul nuovo ospedale, ossia dove costruirlo, ma per il consigliere dem rimangono ancora “tanti, troppi interrogativi”. Il primo è quello sui fondi: “I 300 milioni stanziati all’inizio non bastano più e anche la maggioranza di centrodestra se ne è resa conto – ha evidenziato Ravetti – I costi lieviteranno del 30-35%, ma non sappiamo quanto effettivamente costeranno le diverse fasi di costruzione del nuovo presidio e viviamo in una situazione di incertezza”. Il Partito Democratico, ha concluso Ravetti, ha votato a favore della zona Galimberti “per senso di responsabilità, per salvaguardare il sistema sanitario e il diritto alla salute” e per fare “almeno adesso un passo nella direzione giusta” ma è consapevole che il cammino è “ancora lungo”.
Adesso si dovrà procedere con l’appalto per il progetto, che presumibilmente non sarà fatto dall’oggi al domani, i finanziamenti garantiti dall’INAIL non saranno sufficienti, come già ammesso dalle parti dell’assessorato alla sanità, e nella migliore delle ipotesi si arriverà alla fine di questa amministrazione regionale con un progetto abbozzato difficilmente finanziabile nella sua interezza.
È lecito ipotizzare che il nuovo ospedale alessandrino resterà forse sulla carta dei progetti, se saranno terminati, e quasi sicuramente sulla carta dei tanti articoli, comunicati stampa e annunci a ripetizione che hanno scandito la vicenda in questi anni.
Nuovo ospedale Alessandria. Decisa l’area ma la strada è lunga…
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