Volevano abolire la povertà. Invece è una Caporetto. 6 milioni di indigenti in Italia

25 Marzo 2024
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Secondo i dati resi noti dall’Istat, nel 2023 le famiglie in povertà assoluta si attestano all’8,5% del totale delle famiglie residenti, corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui (9,8%). “Dati drammatici e vergognosi, non degni di un Paese civile! La povertà assoluta, infatti, non resta affatto stabile, ma peggiora, raggiungendo un record storico, sia rispetto alla percentuale delle famiglie in povertà assoluta, l’8,5% che supera il precedente primato del 2022 quando era 8,3%, sia rispetto agli individui, 9,8%, una percentuale maggiore rispetto al passato record, sempre del 2022, pari al 9,7%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Insomma, di male in peggio! Un dato che dipende in primo luogo dal caro bollette e dall’inflazione che hanno fatto decollare i prezzi di beni necessari ed essenziali, dalla pasta all’olio, dal riso al latte, rincari contro i quali il Governo Meloni non solo non ha fatto nulla, inventandosi solo la sceneggiata del Trimestre Anti-inflazione, ma ha peggiorato le cose, togliendo gli sconti su luce, gas e carburanti sia alle famiglie che alle imprese” prosegue Dona. “Anche la riforma degli interventi a favore dei poveri, come il reddito di cittadinanza, non si può dire abbia certo facilitato un miglioramento della condizione dei poveri, almeno in questa fase di transizione”, conclude Dona.

 Incidenza povertà ancora a livelli elevati, aumento dei prezzi ha generato nuovi poveri. ”Una vera e propria Caporetto sul fronte dei consumi in Italia nel 2023”. Lo afferma Assoutenti, che giudica allarmanti in numeri su spesa e povertà diffusi dall’Istat. ”I rincari dei prezzi che hanno caratterizzato buona parte del 2023 hanno pesato come un macigno sulle tasche degli italiani, portando a profonde modifiche nelle abitudini di spesa delle famiglie”, spiega il presidente Gabriele Melluso.

”Per gli alimentari, ad esempio, la spesa dei cittadini è salita del 9% nel 2023 a causa dei fortissimi incrementi dei listini al dettaglio, a fronte di una riduzione dei consumi nello stesso comparto del -3,7% su base annua”. ”Sempre meno cibo e bevande in tavola, quindi, con gli italiani che in volume hanno tagliato la spesa alimentare per complessivi 6 miliardi di euro”, sottolinea l’associazione. ”Ma i rincari dei prezzi hanno generato anche nuovi poveri nel nostro paese le famiglie in povertà assoluta salgono infatti dall’8,3% del 2022 all’8,5% del 2023, un dato che non può essere sottovalutato”. Per questo ”chiediamo al governo di avviare misure sul territorio volte a combattere le speculazioni sui prezzi al dettaglio e tutelare la capacità di spesa dei cittadini, a partire dalla definizione a livello locale panieri di prodotti a prezzi calmierati, in modo da sostenere le famiglie alle prese con la spesa quotidiana”, conclude il presidente.

Sono 3,1 milioni le persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. È quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in merito ai dati Istat sulla povertà assoluta nel nostro Paese. L’emergenza riguarda ben 630mila bambini sotto i 15 anni – rileva Coldiretti – praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356 mila anziani sopra i 65 anni. Fra tutti coloro che chiedono aiuto per il cibo – evidenzia la Coldiretti – più di 1 su 5 (23%) è un migrante che nel nostro Paese non riesce a procurarsi da solo il ”pane quotidiano”, ma ci sono anche oltre 90mila senza dimora che vivono per strada, in rifugi di emergenza, in tende o anche in macchina e quasi 34mila disabili. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti – sottolinea Coldiretti – lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. Contro la povertà – continua la Coldiretti – è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa nei mercati contadini di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti e donati ai più bisognosi nel tempo oltre 10 milioni di chili di cibo. Si tratta di prodotti alimentari di grande qualità, dalla pasta alla frutta e verdura, dall’olio extravergine alla carne e al pesce, dai salumi ai formaggi.

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