Sono 2,2 milioni le famiglie italiane in povertà energetica (PE). Si tratta di 5 milioni di persone che nel 2021 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi. I nuclei familiari più a rischio sono costituiti da un elevato numero di persone, si trovano in condizioni di disagio economico e le abitazioni in cui vivono sono in cattivo stato di conservazione. Così la Cgia in una nota.
Nel biennio 2022-2023 i governi Draghi e Meloni hanno introdotto alcune misure di contenimento della spesa per le bollette di luce e gas per famiglie e imprese di oltre 91 miliardi di euro. A ricordarlo è ancora l’Ufficio Studi della Cgia. L’esecutivo in carica ha annunciato che i provvedimenti ancora in vigore e destinati a decadere il prossimo 30 settembre saranno prorogati nel Consiglio dei Ministri di lunedì prossimo. Essi sono: Iva ridotta al 5 per cento sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali (l’aliquota ordinaria è al 10 per cento).
La riduzione dell’Iva vale anche per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano; azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette del gas (gli oneri di sistema sulle bollette dell’energia elettrica sono invece stati reintrodotti dal 1° aprile 2023); potenziamento dei bonus luce e gas per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico: l’assegno ordinario continuerà ad essere affiancato da un bonus straordinario che aumenterà l’importo dello sconto.
La Cgia ricorda poi che, invece, è scaduta lo scorso mese di giugno la misura che prevedeva crediti d’imposta al 40 e al 45 per cento per le aziende che avevano registrato incrementi di prezzo in bolletta superiori al 30 per cento rispetto al 2019.
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