La Corte dei conti, basta spesa storica. Autorizza l’inefficienza

4 Maggio 2022
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“Si registra un graduale avanzamento sia nell’ammontare delle risorse perequate che nel processo di definizione dei fabbisogni standard e degli obiettivi di servizio, ma è necessario che il percorso venga completato per superare definitivamente il tradizionale criterio della spesa storica, che genera inefficienza”. Lo evidenzia Corte dei Conti in un’audizione davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. “Da un punto di vista generale – spiegano i magistrati contabili – andrebbe realizzato un maggiore coordinamento, anche organizzativo oltre che funzionale, tra le azioni dirette di perequazione alla parte corrente rispetto a quella infrastrutturale. L’attuale modalità di finanziamento delle funzioni delle Regioni a statuto ordinario non è ancora corrispondente al modello costituzionale che, nel bilanciamento tra unitarietà ed autonomia, valorizza il principio di responsabilità, la corrispondenza tra le funzioni esercitate e le disponibilità finanziarie nonché il superamento del sistema di finanza derivata secondo il principio di territorialità delle risorse”. “È allo studio in sede ministeriale la definizione delle procedure e delle modalità di applicazione delle norme in materia di ”fiscalizzazione” dei trasferimenti, nonché per l’attribuzione di una quota di gettito riferibile al concorso di ciascuna Regione nell’attività di recupero fiscale in materia di Iva. Nel quadro attuativo in esame rileva il disegno di legge recante la delega al Governo per la riforma fiscale in corso di esame parlamentare nel quale vengono enunciati principi volti a preservare la progressività del sistema tributario, nonché a ridurre l’evasione e l’elusione fiscale e viene inoltre prevista la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario anche mediante l’eliminazione dei ”micro tributi”.

“L’attuazione di alcuni criteri della delega fiscale, relativamente alla trasformazione delle addizionali Irpef in sovraimposte e con riferimento alla prospettata abolizione dell’Irap, impatta in misura rilevante sull’attuale sistema di finanziamento delle Regioni e sulla conseguente definizione dei livelli di autonomia tributaria”, afferma la Corte dei Conti che “evidenzia, quindi, l’esigenza che gli effetti della delega fiscale vengano correlati all’attuale composizione delle entrate tributarie delle Regioni e, in prospettiva, al diverso assetto del finanziamento delle funzioni previsto dalla disciplina sul federalismo fiscale che andrà a regime nel 2023”.

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