Con l’inflazione che cresce e nel pieno della guerra del gas, dove l’Europa gioca a battaglia navale tra stati, la Bce frena sull’annunciato rialzo dei tassi.
Con una recessione “accettabile”, la Banca centrale “dovrebbe continuare a normalizzare la politica monetaria” con tassi alti, ma “potrebbe decidere una pausa se vi fosse una recessione profonda e prolungata“.
La questione è presto detta: “E’ prevista una crescita bassa dell’ecconomia e un tasso di inflazione alto anche se, dalla metà del prossimo anno, quest’ultimo dovrebbe iniziare a diminuire: in questo momento siamo vicini al suo picco, spiega bene l’Ansa commentando la valutazione della Bce.
“Le previsioni della Bce e dell’Ue vanno nella stessa direzione, verso una crescita bassa dell’economia dell’Europa e un’inflazione alta“. Lo afferma il vicepresidente della Bce Luis Guindos nel corso dell’analisi Forum di Milano. “La situazione delle banche è buona – spiega – migliore di qualche anno fa” mentre “la maggior preoccupazione è per le imprese non bancarie e le famiglie a basso reddito”. In questo quadro “le politiche fiscali sono importanti e debbono essere attente, selettive e improntate alla crescita”.
“L’inflazione incomincerà a diminuire nella prima metà dell’anno prossimo”. Afferma il vicepresidente della Bce Luis de Guindos all’Analysis Forum di Milano” “Forse siamo molto vicini al picco – spiega – dipende da tanti fattori, tra cui l’andamento dei tassi, su cui è molto difficile prendere una decisione”.