La proposta sul RepowerEu presentata dalla Commissione europea prevede una modifica al regolamento sul Recovery fund che consentira’ ai Paesi che, come l’Italia, hanno gia’ chiesto tutti i sussidi e i prestiti a loro assegnati dal piano di ripresa di fare domanda per ottenere ulteriori prestiti. Le risorse andranno usate per perseguire gli obiettivi di autonomia ed efficienza energetica previsti dal piano RepowerEU, pensato per rendere l’Ue indipendente dalla importazioni energetiche dalla Russia. “Chiederemo agli Stati membri di fare i loro piani e poi vedremo se ci sono i fondi a disposizione”, ha spiegato un alto funzionario Ue precisando che sul tavolo ci sono ancora 225 miliardi di prestiti non utilizzati del Next Generation Eu (Ngeu). Finora solo otto Paesi sui ventisette Stati membri hanno chiesto una parte o l’intera quota di prestiti a loro assegnata dall’Ngeu. Gli altri diciannove Paesi possono richiedere i prestiti entro il 31 agosto 2023. Ma anche i governi che, come quello italiano, hanno gia’ esaurito la loro quota di prestiti a disposizione, potranno richiedere ulteriori risorse “presentando un piano che includa un cronoprogramma” come quello del Pnrr presentato lo scorso anno per avere accesso alle risorse del Next Generation EU. La Commissione valutera’ quindi i ‘Pnrr 2.0′ e l’eventuale disponibilita’ di prestiti inutilizzati dagli altri governi. L’eventuale semaforo verde sul piano e sul budget dara’ via libera alle risorse da usare per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, per l’efficientamento della rete energetica e per l’autonomia dal gas e dal petrolio russi.
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