La convocazione dell’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace, al Ministero degli Esteri russo ha lo scopo di comunicare l’espulsione di 24 DIPLOMATICI italiani che lavorano in Russia. La conferma arriva da una nota del ministero degli Esteri russo.
La notizia dell’espulsione dei 24 DIPLOMATICI italiani è stata confermata dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, all’agenzia di stampa Sputnik.
L’ambasciatore francese in Russia è stato convocato questa mattina al ministero degli Esteri russo e ha ricevuto una nota in cui si afferma che “34 dipendenti delle istituzioni diplomatiche francesi in Russia sono stati dichiarati personae non gratae”. I 34 dovranno lasciare la Russia entro due settimane. Si tratta di un provvedimento di ritorsione a seguito dell’espulsione, da parte della Francia ad aprile, di 41 DIPLOMATICI russi che secondo essa svolgevano attività di spionaggio sotto la copertura della propria ambasciata, specificando che le sanzioni rientravano in “un approccio europeo”. La Russia “ha fortemente protestato” contro “la decisione provocatoria e infondata delle autorità francesi” di espellere i DIPLOMATICI russi, ha affermato la diplomazia russa, sottolineando che questa misura “causa gravi danni alle relazioni russo-francesi, nonché alla cooperazione bilaterale costruttiva”. Molti altri paesi europei come Germania, Italia, Spagna, Slovenia, Austria, Polonia, Grecia o Croazia hanno espulso massicciamente i DIPLOMATICI russi dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina il 24 febbraio. In alcuni casi, queste espulsioni sono state accompagnate da accuse di spionaggio. Mosca ha promesso di rispondere a ciascuna di queste misure e decine di DIPLOMATICI occidentali sono già stati espulsi dalla Russia. Attraverso i canali DIPLOMATICI, a stretto giro è arrivata da Parigi la “ferma condanna” dell’espulsione dei propri DIPLOMATICI dalla Russia.
La Russia ha dichiarato “persone non grate” anche 27 dipendenti dell’Ambasciata di Spagna a Mosca e del Consolato Generale di Spagna a San Pietroburgo. Lo riferisce una nota del ministro degli Esteri russo.