Quando il Partito Democratico americano vedeva la “schiavitù” come un bene “positivo”

30 Ottobre 2020
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Di Alberto Gava – Breve storia dell’ evoluzione del partito democratico americano. Avete presente Obama o Barnie Sanders? Immaginate i valori che incarnano insieme al loro partito. Bene, ora dimenticate tutto. Molti non sanno che nel XIX secolo e nella prima metà del XX secolo il partito democratico americano era molto diverso da come si presenta oggi. All’ epoca non si faceva promotore dell’ideologia progressista che oggi attua, anzi l’esatto contrario. Quotidianamente si etichetta Trump e il partito repubblicano come “razzista” e “conservatore”. Invece per molto tempo queste definizioni potevano essere affiancate ai democratici americani. Ad esempio agli inizi del XIX secolo John Calhoun senatore democratico definiva lo schiavismo un ” bene positivo”.
Questo può lasciare la maggior parte dei lettori increduli. Invece fino a prima di Roosevelt il voto ai democratici proveniva in gran parte nelle zone rurali (quindi economicamente meno sviluppate) degli stati del sud e della popolazione bianca. Questo perchè il partito democratico era sì segregazionista, ma allo stesso tempo più aperto e favorevole all’ uguaglianza nei confronti dei bianchi, rispetto al partito repubblicano.

Per far capire il quadro della situazione, tra il 1870-1940 non disponiamo di indagini statistiche elettorali, ma non c’è dubbio che quando i neri avevano diritto di suffragio, votavano in gran larga parte il partito repubblicano. A partire dal 1963-64 con Kennedy e Johnson i quali sostennero con forza i diritti civili per gli afro-americani. Qui la svolta per il partito democratico.
La conseguenza fù la lenta migrazione a partire dal 1968 di molti politici democratici verso il partito repubblicano che nel mentre in un secolo dall’ aboliazionismo di Lincon sono passati a difendere la segregazione.

Oltre a questa evoluzione, interessante è notare come negli ultimi 50 anni il partito democratico votato dalla maggioranza della popolazione povera sia diventanto il partito della popolazione più istruita. Negli ultimi 20 anni  votato da un larga fetta di quella che si può definire elitè  imprenditoriale e finanziaria. Mentre il partito Repubblicano soprattutto con l’ ultimo presidente Dondald Trump è diventanto il partito della classe media e delle zone rurali dove c’è maggior povertà.

Questo cambio drastico lo possiamo in particolare fissare con l’ elezione  del presidente Bill Clinton.
E’ bene ricordare due tappe in particolare: la prima è l’ abolizione del Glass-Steagall Act il quale era stato promulgato nel 1933 per controllare la finanza speculativa. La stessa che aveva provocato la crisi del ’29.
La seconda tappa è la promulgazione del Commodity Futures Modernization Act il quale a deregolamentato le transazioni di derivati.( Quest’ ultima fu anche una delle cause della crisi del 2008). 

Per concludere vediamo come la battaglia si sia spostata più sui diritti civili oppure questioni internazionali, mentre l’ economia è diventata argomento secondario. Inoltre lo spostamento dell’ elettorato istruito verso sinistra e il concetto di ‘meritocrazia’ hanno dato via libera anche a sinistra di politiche neo-liberiste.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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