di Riccardo Rocchesso – Il presidente russo, Vladimir Putin, nell’ultima telefonata avuta oggi con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko (sommerso dalle proteste dopo la rielezione per il sesto mandato), come riporta LaPresse, ha ribadito il fatto che Mosca è pronta a fornire assistenza (anche militare), nella “risoluzione dei problemi” sulla base del trattato sulla creazione della cosiddetta Unione statale di Russia e Bielorussia e nella cornice dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva.
Il trattato risale al 1992 e vi partecipano sei Stati della Comunità degli Stati indipendenti, ovvero Bielorussia, Russia, Armenia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan.
Come riferisce l’agenzia di stampa russa Tass ed il Cremlino ha fornito la seguente dichiarazione: “La Russia ha confermato la sua prontezza a fornire l’assistenza necessaria nell’appianare i problemi che emergono sulla base dei principi del trattato di creazione dell’Unione statale e anche se necessario nella cornice della Collective Security Treaty Organization”,
E’ la seconda dichiarazione di Putin, in due giorni a sostegno del presidente bielorusso. Sarà sufficiente per calmierare le proteste di Minsk e qualche, molto probabile, stakeholder esterno?