Ma cosa sta succedendo? Aumentano le violenze sugli operatori sanitari. Le aggressione in Pronto soccorso e Psichiatria

12 Marzo 2024
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“L’escalation non si ferma: l’81% degli intervistati ha subito aggressioni fisiche o verbali ma il 69% non lo denuncia. Pronto soccorso e psichiatria sono i reparti dove si registra il maggior numero di aggressioni da parte dei pazienti e dei loro parenti. Il 13% degli aggrediti lavora in psichiatria e l’11% in Ps”.

Lo ha rilevato oggi il sindacato dei medici Anaao Toscana in occasione del convegno ‘Non più soli. Analisi del fenomeno delle aggressioni in ambiente sanitario a un anno dalla scomparsa della dottoressa Barbara Capovani’ nella Giornata dedicata al fenomeno della violenza sugli operatori sanitari. I numeri forniti fanno parte di un dossier nazionale. Secondo Giuseppe Figlini, presidente dell’Ordine dei medici di Pisa, tuttavia questi dati “vanno integrati con le aggressioni alle guardie mediche sul territorio, che avvengono perché spesso gli vengono chiesti farmaci che non possono essere dati come il Fentanil, un analgesico che viene anche chiamato farmaco degli zombie”.

Infine, il sondaggio di Anaao rivela “quasi tutte le aggressioni denunciate, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine (attivate nel 26%) dei casi, quelli più gravi che evolvono in un esposto all’autorità giudiziaria, mentre nel restante 73% di episodi i sanitari gestiscono da soli o con l’aiuto di colleghi, le violenze verbali o fisiche”.

La risposta necessaria, ha concluso Perino Di Silverio segretario nazionale di Anaao, “è finanziare il sistema sanitario, ma i tre miliardi in più dell’ultima legge di bilancio non bastano a potenziare i servizi di psichiatria, ad aumentare i posti letto per pazienti acuti e cronici, a riorganizzare il territorio, a fare nuove assunzioni, indispensabili per avere più tempo per la comunicazione con i parenti, per la cura dei pazienti e per ridurre le attese nei pronto soccorso”.

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