Roma blindata per Zelensky dal Papa, Mattarella e Meloni

13 Maggio 2023
Lettura 1 min

Saranno circa un migliaio gli agenti delle forze dell’ordine in campo domani a Roma in vista della visita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Secondo quanto si apprende, il dispositivo di sicurezza prevede anche l’impiego dei reparti speciali che affiancheranno il personale già al seguito del presidente ucraino durante gli spostamenti e gli incontri con il presidente Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e papa Francesco. Per l’arrivo del presidente è stata decisa dal meccanismo di sicurezza la ‘no fly zone’ e controlli ad ampio raggio. Già in campo le unità cinofile e gli artificieri per il controllo dei luoghi sensibili, estesi anche al sottosuolo, con ispezione delle reti fognarie. Sorvegliati anche il Tevere con la polizia fluviale ei parchi, dove la vigilanza verrà assicurata anche dal reparto a cavallo, mentre il controllo dal cielo sarà realizzato con gli elicotteri della Polizia di Stato. Nei percorsi previsti dal presidente ucraino saranno impegnate squadre di tiratori scelti. Al lavoro anche le unità antiterrorismo di polizia e carabinieri (Uopi, Api e Sos). Fitti controlli sono previsti anche nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, e sulle principali arterie stradali e autostradali. Da domani sarà poi attiva alla sala operativa della Questura di Roma, nell’area riservata alla gestione dei grandi eventi, una task force, dove verranno coordinati tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Calenda, non credo che Zelensky voglia incontrare Salvini

Prossimo Servizio

Il Comune più povero è al Nord ed è in provincia di Como

Ultime notizie su Cronaca

Alle elezioni europee torna in pista il partito-taxi

di Roberto Gremmo – Non è una novità, perché venne inventato negli anni sessanta dal padrone dell’Eni Enrico Mattei che a chi gli rimproverava rapporti disinvolti, lui democristiano, coi neofascisti, dichiarava senza
TornaSu