di Cassandra – La democrazia dei clic che danno consenso sull’onda della pancia ogni tanto miete vittime. Ce lo ricorda l’analisi del sito bufale.net che rilancia il post che il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe scritto dando per buono al 100 per cento quanto gira sui social in fotografia. Ecco di che si tratta.
“Ciò che ci segnalano – si legge – è uno screenshot nel quale leggiamo, in sostanza, che il leader del Carroccio avrebbe accusato il frontman della band romana di sniffare cocaina in diretta durante l’Eurovision“. In realtà?
“La verifica dei post pubblicati dal leader del Carroccio su Facebook e il controllo della cache della pagina non portano risultati”. Qualche sospetto, insomma, si poteva avanzare… ma il mondo social non ha tempo di verificare e se “sta scritto su facebook” allora è vero. Più che una abitudine, è diventata una regola.
Il fake dimostra, ancora una volta, una certa tendenza a considerare attendibili semplici immagini condivise, dove il verosimile diventa vero. Un’immagine non è una fonte, mai, ricordano i debunker. A meno che vi siano prove contrarie. Cioè documenti verificati e verificabili. Bastava cercare il post nel suo alveo originale per accorgersi che non c’era. Ma ci vuole qualche minuto in più. E la comunicazione veloce non ha tempo.
Si può poi pensare che in attesa del verdetto, cioè se sia verosimile che in mondovisione, alla finale, il leader del gruppo rock, possa sniffare cocaina?
La morale? Non precipitarsi nel considerare attendibile una fotografia, una immagine, solo perché è condivisa sui social. I Maneskin non sono stati squalificati, non c’è stato consumo di droga in diretta.
Non drogare la comunicazione dovrebbe essere una buona regola.
(Per approfondire: la bufala trattata in questo articolo)