Nel 2020, il Nord conta oltre 218mila famiglie in piu’ in condizioni di poverta’ assoluta rispetto all’anno precedente (piu’ di 720mila individui), con un’incidenza che passa dal 5,8 per cento al 7,6 per cento a livello familiare e dal 6,8 per cento al 9,4 per cento in termini di individui. Cosi’ le stime preliminari della poverta’ assoluta per l’anno 2020 diffuse dall’Istat. Nel Mezzogiorno, dove le persone povere crescono di quasi 186mila unita’, si confermano le incidenze di poverta’ piu’ elevate: il 9,3 per cento per le famiglie(dall’8,6 per cento dell’anno precedente) e l’11,1 per cento per gli individui (dal 10,1 per cento).
Nel Centro, infine, sono in poverta’ quasi 53mila famiglie e circa 128mila individui in piu’ rispetto al 2019. Questa ripartizione presenta il valore piu’ basso della poverta’ assoluta, ma anche in questa area del Paese, seppur in misura meno rilevante, l’incidenza aumenta sia tra le famiglie (da 4,5 per cento a 5,5 per cento) che tra gli individui (dal 5,6 per cento al 6,7 per cento). Il dato sull’intensita’ della poverta’ assoluta nelle ripartizioni segue la stessa dinamica nazionale, ma il calo e’ meno marcato nel Mezzogiorno. Rispetto al comune di residenziale differenze sono meno pronunciate: l’incidenza di poverta’ assoluta passa dal 5,9 per cento al 7,3 per cento nei Comuni centro di area metropolitana, dal 6,0 per cento al 7,6 per cento nei Comuni periferia di area metropolitana e nei Comuni con piu’ di 50mila abitanti e dal 6,9 per cento al 7,9 per cento nei restanti piccoli Comuni.