Dopo il giallo sul suo presunto profilo Facebook, da questa mattina è scomparso dalle pagine del social di Mark Zuckerberg, l’account ‘fake’, attribuito nelle scorse ore al neocommissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. La pagina – visibile fino a ieri sera, ora risulta ‘irraggiungibile’, cioé rimossa – era finita al centro dell’ironia della rete, poiché presentava elementi che hanno fatto pensare a una pagina fake: nella parte alta un fotomontaggio, con il generale in primo piano e un cerchio con una donna, una rosa rossa e alcuni cuori rossi. Tutti elementi che poco si addicono al profilo del militare, scelto da Mario Draghi per succedere a Domenico Arcuri. Tra i pochi dati presenti alcune inesattezze, tra cui quella relativa alla data di nascita (15 aprile), mentre il generale è nato l’11 luglio 1961. Poi una data fake che parla di un matrimonio celebrato l’8 aprile del 2018.
Rimosso il profilo fake del generale Figliuolo su Facebook
Ultime notizie su Cronaca
Reporter Senza Frontiere, Italia perde 5 posizioni nella libertà di stampa
L’Italia perde cinque posizioni nella classifica internazionale sulla liberta’ di stampa del 2024 stilata da Reporter Senza Frontiere, passando dal 41mo al 46mo posto, con una citazione per il caso della possibile
Il tacchino del primo maggio
di Stefania Piazzo – La festa dei lavoratori e dei loro diritti è un cardine della democrazia. Il rispetto della vita sul lavoro è imprescindibile. Dai diversi leader sindacali e politici sentiremo
Liste d’attesa, medici Cimo: Sanità integrativa diventa sempre più sostitutiva
“L’imminente decreto sulle liste d’attesa, annunciato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, offre l’opportunità di esprimere il nostro punto di vista su una questione particolarmente sentita sia dai cittadini che dagli operatori sanitari
COME CI GOVERNANO – Bilanci Comuni. Virtuosi al Nord. In Sicilia, Calabria e Campania meno di uno su tre tempestivi nel mettere giù i conti
Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di
Liste d’attesa contro la legge. Federcontribuenti; 600 euro l’anno di tasca nostra
“È giunto il momento di dire basta ad offendere la Costituzione. Non tutelare appieno la salute pubblica, con liste d’attesa inconcepibili, comporta ansie e preoccupazioni nei cittadini. Noi come Associazione dei Contribuenti