“Verus amicus conoscitur amore, more, ore, re”! Il vero amico si riconosce per l’affetto, per il comportamento, per le parole ed i fatti”!
Locuzione proverbiale latina di grande impatto ed intensità che indica il valore sacro e strutturalmente rilevante dell’amicizia. Un’enfatizzazione di un legame forte e coeso, che si esplicita nella con-divisione di idee, sentimenti e progetti, nella vicinanza emotiva, nella propositiva ed empatica compartecipazione ai dolori e alle gioie dell’altro.
Tuttavia oggi, nell’era del più asettico ed esasperante individualismo, della distanza emotiva, del parlare “verso gli altri” piuttosto che “con gli altri”, dell’indifferente e drammatica ”dispatia”, questa definizione “antica” risulta anacronistica, proprio perché dichiaratamente “altruistica”.
Ma sappiamo che ormai da tanto tempo non è più un problema! L’era digitalizzata ci è venuta in soccorso, è in grado di “produrre” e fabbricare amicizie su misura, come e quando vogliamo e quante ne desideriamo, forse cinquanta, duecento, mille…
Da quasi 15 anni, soprattutto con Facebook, ma non vorremmo dimenticare Instagram, Twitter e Tik Tok, solo per citarne alcuni, basta un semplice click per stringere uno “pseudolegame” con chiunque; basta un’ulteriore cliccata per cancellare dal tuo profilo amicizie divenute improvvisamente scomode o di troppo.
Sì… nell’era del computer non dobbiamo più nemmeno faticosamente affaccendarci per reperire i nostri amici, per quanto siano virtuali, incorporei; d’altra parte la superficialità e l’evanescenza dei rapporti umani porta forse a privilegiare relazioni sterili e inconsistenti… Poi la soddisfazione di vedersi qualche”mi piace” o qualche condivisione sul proprio profilo.
Oltretutto questi “compagni d’avventura” sono sempre sorridenti e pronti ad ascoltarti in ogni circostanza!…
Forse, tuttavia, meglio del nulla, nell’era trionfante della più drammatica ed esasperante solitudine. Comunque, l’amicizia è davvero altra cosa!
Claudio Riccadonna Ala