Il governatore che non voleva la zona rossa. Indovina chi è?

23 Maggio 2020
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Era l’8 marzo scorso e Luca Zaia scalpitava contro le zone rosse nella sua regione: Padova, Venezia, Treviso. Sembra un secolo fa e nessuno se lo ricorda più. Oggi il governatore reclama i fondi per le zone rosse che non voleva e che comunque sono arrivate. Insomma, me le avete fatte fare? Almeno pagate il conto. Certo, non fa una piega.


Ma fa un certo effetto rileggere le dichiarazioni di due mesi fa.
“Noi continuiamo a dire che vogliamo che le nostre tre province escano da questa idea di zona rossa, rispettiamo le regole però non vogliamo avere tre province dentro sulla base di quella classificazione”. Ai microfoni di Rtl 102.5 Zaia diceva anche: “Ricordo che il Veneto ha 658 persone positive, molte delle quali asintomatiche, 47 persone in terapia intensiva, non abbiamo le caratteristiche per essere zona rossa. Non lo dico per un fatto di vanto ma perché i dati ci dicono che la provincia di Treviso ha un cluster tutto ospedaliero, cioè una signora, per altro deceduta, ha contagiato un reparto con degli ospedalieri che sono stati velocemente isolati. Molti sono asintomatici, passeranno la quarantena dei 15 giorni e finisce lì”.

Magari fosse finita lì. La gestione della pandemia si è poi dimostrata lungimirante e con un lavoro epidemiologico di tutto rispetto tanto da far schizzare Zaia in testa al gradimento come governatore e come potenziale leader del centrodestra. Ruolo che declina.

“Un altro cluster è quello di Padova – aggiungeva -, ma ricordo che la vicenda del comune di Vò con i sessantasei contagiati, abbiamo rifatto i tamponi in queste ore e si sono negativizzati molti positivi. Dall’altro il cluster di Venezia è un altro cluster ospedaliero con contagio ospedaliero, tutto qui. Il comitato scientifico della Regione Veneto questa notte mi ha preparato una relazione per dire di togliere le tre province venete che io ho mandato alle due del mattino e poi ho scoperto che avevano già deciso, firmato e fatto tutto”.

Riepilogando: 1844 decessi. La Lombardia quasi 10 volte di più, 15786, quasi la metà dell’intero Paese.

Intanto stanno per arrivare i fondi, 200 milioni, per le zone rosse. Se non avesse avuto le zone rosse, il Veneto non ne avrebbe in parte beneficiato.
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Photo by Erik Mclean

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