Morte Berlusconi, le reazioni della politica e nel mondo

12 Giugno 2023
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 Qualche secondo appena dopo l’annuncio del decesso di Silvio Berlusconi , la notizia e’ rimbalzata sui siti di tutto il mondo. Tra i primi, le agenzie russe Tass e Ria Novosti, seguite da Bbc, The Times, Financial Times, Le Monde, i giornali spagnoli El Mundo ed El Pais. 

“Esprimo le condoglianze mie e di Azione alla famiglia e alla comunita’ di Forza Italia, per la morte di Silvio Berlusconi . Riposi in pace”. Lo afferma Carlo Calenda, leader di Azione.

“Silvio Berlusconiha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva e’ stato senza precedenti. Oggi l’Italia piange insieme alla famiglia, ai suoi cari, alle sue aziende, al suo partito”. Lo scrive sui social il leader di Italia viva, Matteo Renzi. “A tutti quelli che gli hanno voluto bene il mio abbraccio piu’ affettuoso e piu’ sincero. In queste ore porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il Presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma. Ci mancherai Pres, che la terra ti sia lieve”, conclude Renzi. 

“E’ morto un amico, un grandissimo imprenditore e politico che ha testimoniato l’italianità, la creatività, la voglia di fare. Rip Silvio”. Così Saverio Romano (Noi Moderati).

La Bbc ha dato conto quasi in tempo reale del decesso di Berlusconi . “Silvio Berlusconi , l’ex primo ministro italiano che si è ripreso da scandali sessuali e accuse di corruzione, muore a 86 anni” dice l’emittente britannica “È morto all’ospedale San Raffaele di Milano, riportano i media italiani. Spumeggiante magnate dei media miliardario, Berlusconi è entrato in carica per la prima volta nel 1994 e ha guidato quattro governi fino al 2011. 

“Un uomo che ha fatto la Storia. Ha impedito alla sinistra di prendere il potere resistendo per anni ad attacchi di ogni tipo. Non sempre abbiamo condiviso i suoi metodi e le sue scelte, ma sempre il suo grande amore per la Libertà. La destra italiana gli deve molto. Il ricordo della sua generosità, eleganza, intelligenza e saranno ancora elemento portante del centrodestra che ha voluto e difeso. Un abbraccio alla sua famiglia e il cordoglio commosso nostro da Italiani per un grande Uomo”. Lo scrive su facebook il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida.

“Arrivederci Silvio, hai vissuto la tua vita fino all’ultimo minuto , senza mai mollare. Buon viaggio”. Lo scrive su Facebook la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. 

“Un grande, enorme dolore. Lascia un vuoto enorme perché è stato un grande. È finita un’epoca, si chiude un’era. Gli ho voluto molto bene. Addio Silvio”. Lo scrive su twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto.

“Partecipo al profondo cordoglio per la scomparsa di Silvio Berlusconi. Lo ricordo come un leader politico che, nel suo lungo e intenso impegno pubblico, ha esercitato una grande influenza nella vita del nostro paese, incidendo non solo sulle Istituzioni, ma anche nella vita di tutti i cittadini”. Lo afferma l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. “Nel nostro lungo confronto politico – aggiunge – abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto. Ho apprezzato il suo sostegno alla causa europeista, soprattutto perchè confermato e ribadito in un periodo in cui il nostro comune destino europeo era messo duramente e imprudentemente sotto accusa. Porgo alla sua famiglia ea tutti i suoi cari le mie più profonde condoglianze”.

 ” Con Silvio Berlusconi scompare un leader che ha lasciato un segno profondo nell’Italia degli ultimi decenni. Per tutti, oggi è il momento del cordoglio, della vicinanza alla sua famiglia e alla comunità di Forza Italia”. Così il commissario all’Economia dell’Unione Europea, ed ex premier italiano, Paolo Gentiloni.

 “Come una livella Berlusconi ‘immortale’ lascia la vita terrena e sul piano umano condoglianze e vicinanza ai suoi cari, sul piano politico e pubblico la fiducia è in una analisi oggettiva e che non si costruisca una specie di messia o di beato adorato da apostoli e discepoli”. Lo scrive in un tweet Luigi de Magistris. 

 “Ho pianto prima mio padre, poi ho pianto mia madre, come tutti arrivati ​​alla mia età ho pianto alcuni amici carissimi , affetti veri, di cui faccio fatica anche solo a parlare. Oggi piango Silvio, amico di tanti momenti, di tanti anni insieme, di tante risate e anche di tanti momenti difficili. Le rispettive malattie, i rispettivi lutti: tante volte ho ricevuto il suo abbraccio e lui il mio”. Lo afferma Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia. “È difficile dire altro. Quello che ha fatto Silvio Berlusconi da imprenditore, da presidente del Milan e da uomo delle nostre istituzioni lo consegniamo alla storia del nostro Paese, che ha contribuito a rendere grande. Io oggi ricordo l’amico Silvio, piango l’amico, con una preghiera che così che apprezzerebbe, mandando un grande abbraccio alla sua grande famiglia, ai suoi figli, a tutti quelli che gli volevano bene come me”, conclude.

“Ci lascia un uomo che ha scritto la storia recente della politica italiana, un pioniere nel campo dei media, una persona che ha saputo vivere guardando al futuro. Con un legame unico con il Veneto, che ho potuto apprezzare anche quando, con Berlusconi Presidente del Consiglio ed io Ministro, siamo stati colleghi di Governo”. Lo dice all’ANSA il presidente del Veneto, Luca Zaia. Fra i tanti ricordi, Zaia ne cita uno, “nel 2010,quanto il Veneto fu vittima della grande alluvione. Berlusconi volle venire, nelle vesti di Presidente del Consiglio, portando la vicinanza delle istituzioni e un forte impegno per il superamento dell’emergenza” . “La sua energia, il suo anticonformismo, molte sue visioni mancheranno molto a questo Paese” conclude Zaia.

“Questa mattina e’ scomparso Silvio Berlusconi. Credo sia importante per noi ricordarlo, in questa sede. A nome mio, personale e del ministero che rappresento, porgo le mie condoglianze personali alla famiglia e al partito”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, in apertura della conferenza stampa per la presentazione della campagna nazionale per la donazione di sangue e plasma. 

“La morte del Presidente Sen. Silvio Berlusconi lascia un dolore immenso. Scompare un gigante della politica italiana, colui che ha concepito il centrodestra moderno, senza la cui opera intelligente non sarebbe stato possibile affermare quei valori di libertà che hanno ispirato le coalizioni liberalconservatrici a partire dal Polo delle Libertà”. Così su Twitter il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. 

 “Una notizia che non avremmo mai voluto apprendere: il Presidente Silvio Berlusconi non è più con noi. È davvero difficile in questo momento ordinare emozioni e trent’anni di ricordi. Il mio abbraccio va alla sua famiglia, ai suoi figli , che hanno diviso un padre con il suo impegno per il Paese. Oggi l’Italia è infinitamente più povera, spaesata. Ma sono certo che da lassù continuerà il suo lavoro. A noi qui continuare lo sforzo di modernizzazione e cambiamento della nostra Repubblica. Un impegno che deve essere eredità e patrimonio comune”. Così scrive il presidente Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

Oggi ci lascia chi nel ’94 “ruppe il monopolio culturale e politico della sinistra in Italia, e nonostante l’orda di attacchi personali e giudiziaria svolta dalla sinistra e da una parte minoritaria della Magistratura italiana, ha trascinato il centro destra per oltre vent’anni. pero’, anche grazie al contributo del partito da lui fondato e’ tornata al governo dopo oltre 10 anni di governo di centro sinistra”. Cosi’l’On. di Fratelli d’Italia, capogruppo di Fd’I nella Commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle Periferie in Italia, Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Riccardo De Corato, sulla scomparsa odierna di Silvio Berlusconi.

 “Milano piange Silvio Berlusconi. Su di lui ogni italiano ha un’opinione, maturata nei lunghi anni della sua centralita’ imprenditoriale, sportiva e politica. Ma questo e’ il momento del cordoglio e del rispetto. Di certo dobbiamo dargli atto di aver molto amato Milano”. Cosi’ sui social il sindaco di Milano Giuseppe Sala. 

 “E’ stato un visionario che ha cambiato il mondo del calcio”. Così l’ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi all’Adnkronos ricorda Silvio Berlusconi morto oggi all’età di 86 anni. “A lui devo tantissimo. Abbiamo perso una grande persona, sono profondamente rattristato. Provo un dolore enorme”, aggiunge Sacchi.

In aggiornamento

E’ stato per quasi trent’anni il leader indiscusso dei moderati, degli italiani ai quali proponeva ipnoticamente più benessere e meno tasse, il fondatore della politica dell’immagine, il leader di uno schieramento, quello di centrodestra, che prima di lui non c’era. Ma anche dominatore nel mondo del calcio con le coppe vinte dal suo Milan. Per tutti questi motivi Silvio Berlusconiè stato anche il demone della sinistra, il totem negativo di chi inorridiva per la commistione tra politica e aziende e non gli perdonava di governare controllando un impero mediatico che ha avuto un grande peso nella sua velocissima ascesa al governo. Ma prima della “discesa in campo”, Berlusconiè un imprenditore di successo che, partito come giovane di belle speranze e, occasionalmente cantante sulle navi da crociera, aveva costruito quartieri residenziali a Milano, lanciato le tv private che hanno rotto il monopolio della Rai, comprato una squadra di calcio. Fino ad allora l’interesse per la politica era limitato alle ricadute che le decisioni prese in Parlamento potevano avere sulle sue aziende: l’amicizia con Bettino Craxi gli garantiva un occhio di riguardo nel Palazzo e tutto sembrava filare liscio. Fu dopo il crollo della prima Repubblica che Berlusconisi convinse che solo lui poteva essere in grado di fermare l’avanzata dei post-comunisti di Achille Occhetto che sembravano destinati alla vittoria. Per riuscire nell’impresa salpò con il piglio di un pirata archiviando in un battitore di ciglio la felpata ortodossia democristiana e sradicò dalla notte alla mattina i paletti che bloccavano la crescita di un’area di centrodestra: sdoganò infatti i post-missini di Fini ei leghisti di Bossi, quando i primi erano visti ancora come impresentabili neofascisti ei secondi come rozzi valligiani che agitavano il cappio in aula contro i politici corrotti. La campagna elettorale del ’94 vide il trionfo di un Berlusconi dominatore del mezzo televisivo (fece epoca la calza messa davanti alla telecamera per dare più sostanza all’immagine del viso ei rialzi nelle scarpe). La prima volta di Berlusconi al governo segnò l’apertura di una nuova epoca politica, in cui i rituali della prima Repubblica furono messi in soffitta. La legislatura partì all’insegna dell’arroganza dei vittoriosi (quella che fa dire a Cesare Previti “non faremo prigionieri”) ma si chiuse due anni dopo con un duplice schiaffo: l’arrivo di un avviso di garanzia durante il G7 di Napoli e il ribaltone nel quale era coinvolto anche l’alleato Umberto Bossi. Costretto all’opposizione, nella legislatura seguente cercò di uscire dall’angolo dicendo sì all’offerta dalemiana della bicamerale e al “patto della crostata” a casa Letta. Fu in questi anni cheBerlusconiaffinò le sue doti di politico arrivando a monopolizzare e influenzare la politica italiana sia quando era al governo sia negli anni dell’opposizione. Dopo i cinque anni del centrosinistra a Palazzo Chigi ecco il quinquennio berlusconiano (2001-2006), che si apre sulla spinta del “contratto con gli italiani” siglato a Porta a Porta. Mossa irrisa dagli avversari ma che probabilmente gli procurò i voti necessari per vincere: fu un lungo periodo (record di durata nella storia della Repubblica) in cui il Cavaliere dedicò gran parte delle energie a difendersi dalle accuse che gli arrivarono dalle procure, compresa quella di essere iscritto alla Loggia P2. Sono di quegli anni le leggi ad personam che vennero approvate dalla maggioranza per risolvere i crescenti guai giudiziari del Cavaliere: legge Cirami, legge Pecorella, legge Cirielli, lodo Schifani, lodo Alfano. Ed è in quel periodo che nasce il feroce soprannome del “Caimano” (titolo di un film di Nanni Moretti restato appiccicato aBerlusconi per molti anni). Berlusconi non fu capace di sfuggire alla radicalizzazione dello scontro e pagò nel 2006 con la perdita di una fetta del suo elettorato. Quell’anno le urne premiarono (ma solo di strettissima misura) il centrosinistra di Prodi. Ma Berlusconi non si dette per vinto: il Cavaliere non era tipo da aspettare pazientemente il suo turno quando i numeri della maggioranza si dimostravano esigui. Tra pressing politico e manovre di Palazzo, la regia di Berlusconiportò alla fine anticipata del governo. Ma nulla poté nel 2011 quando la crisi del debito italiano portò a un nuovo addio anticipato da Palazzo Chigi: dopo i sorrisini ironici della Merkel e di Sarkozy l’arrivo di Monti con la regia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fu una sconfitta cocente per colui che si vantava di avere ottimi rapporti con tutte le cancellerie. Per gli effetti della legge Severino l’ex premier decad De dalla carica di senatore nel 2013 per farvi ritorno 9 anni dopo. In tutti gli anni passati a guidare Forza Italia e il centrodestra Berlusconiè stato imputato in una sfilza di processi. Le condanne ci sono state, l’ultima, la più grave, per frode fiscale. In un periodo in cui era già indebolito dalle polemiche e dalle inchieste sul caso Ruby e sulle cene di Arcore con le “olgettine” che avevano provocato la rottura con la moglie Veronica: i “vizi privati” del Cavaliere e il suo fiuto politico hanno accompagnato l’ultimo tratto della sua parabola, con una graduale perdita di leadership politica sempre più evidente nel periodo in cui, sul versante privato, è stato legato prima a Francesca Pascale ed ora alla deputata azzurra Marta Fascina. Con l’avvento di una destra più sovranista Forza Italia ha iniziato a perdere pezzi e consensi politici. Il partito è ormai sotto le due cifre tenuto in piedi solo grazie alla leadership del suo fondatore. Il partito diBerlusconi ha viaggiato nel tempo con lo stesso intoccabile timoniere accompagnato da delfini mai divenuti adulti. Viaggiato negli anni, tanti, e nello spazio politico senza mai abiurare la sua collocazione europeista. Il Cavaliere non ha mollato mai fino alla fine, ha sconfitto malattie, superato operazioni al cuore e anche delusioni politiche. E c’era ancora lui a guidare la delegazione di Forza Italia al Quirinale dopo la vittoria del centrodestra che ha portato Giorgia Meloni a palazzo Chigi. 

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