“La Confederazione, su spinta degli industriali ticinesi, vuole verificare se il balzello imposto da Roma ai vecchi frontalieri per finanziare il sistema sanitario nazionale italiano sia legale”. Esordisce così il portale della Tv della Svizzera italiana dopo le novità sulla tassazione che ricade sui lavoratori di confine, ultima frontiera, è, il caso di dire, dell’imposizione romana che rastrella dove e come può. In questo caso, è ancora il Nord a pagare dazio.
“Il Consiglio federale – si legge -, su pressione degli industriali ticinesi, ha comunicato oggi, mercoledì 31 gennaio, che i Dipartimenti federali delle finanze (DFF) e degli affari esteri (DFAE), “esamineranno in dettaglio” questa tassa sulla salute introdotta dall’Italia all’inizio dell’anno.
Il Consiglio federale promette infine che, se il testo dovesse essere in contraddizione con gli accordi bilaterali in vigore tra i due Paesi, l’ambasciata svizzera a Roma interverrà presso i ministeri interessati”.
Chi è colpito? Anche coloro che lavorano in Svizzera già prima del nuovo Accordo operativo dal luglio 2023, dovranno partecipare al finanziamento del servizio sanitario nazionale oltre che i nuovi frontalieri.
“La Legge di bilancio 2024 ha infatti introdotto un’imposta annuale a carico dei lavoratori e lavoratrici frontaliere che varierà tra il 3% e il 6% del reddito netto annuo. L’aliquota definitiva verrà decisa dalle singole Regioni: coinvolte soprattutto Lombardia e Piemonte (ma anche, in maniera minore, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano)”. Ma come si è arrivati sin qui?
“Con questa misura – ne abbiamo parlato già a ottobre, spiega la Tv Svizzera – Roma spera di arginare l’esodo della sua forza lavoro: il balzello ha quale scopo infatti quello di offrire un ” bonus frontiera ” ai professionisti italiani del settore sanitario per limitare il loro l’esodo verso la Svizzera”.
Ma ci si trova di fatto davanti ad una sorta di doppia imposizione che punisce chi cerca lavoro oltre frontiera meglio remunerato rispetto al lavoro in Italia. Cornuti e mazziati.
Il 5 gennaio è stata inoltre lanciata una petizione sulla piattaforma change.orgLink esterno per chiedere alla presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni di abolire la tassa.
Servizio integrale qui: https://www.tvsvizzera.it/tvs/berna-verifica-se-la-tassa-sanitaria-a-carico-dei-frontalieri-sia-legale