I figli di Berlinguer alla nuova Unità: Lasciate stare nostro padre, non è un brand

11 Giugno 2023
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“Certo la memoria storica appartiene a tutti e per noi e’ motivo di gioia sapere che la vita e l’attivita’ di nostro padre vengano sentite e vissute da quanti gli vogliono ancora bene, ciascuno secondo la propria soggettivita’, ma altra cosa e’ trasformare il suo ricordo in un brand pubblicitario. Per favore, lasciatelo in pace”. La chiusa e’ senz’altro il passaggio principale della lettera aperta, ospitata da Repubblica, con la quale Bianca, Maria, Marco e Laura Berlinguer rivolgono una composta quanto ferma ‘bacchettata’ all’Unita’, anzi alla nuova Unita’ diretta da Piero Sansonetti, facendo infatti osservare che “quello che torna oggi nelle edicole e’ un quotidiano interamente nuovo, che dell’antico e glorioso giornale conserva solo il nome”. Antefatto. Giusto oggi, e la circostanza e’ sottolineata nella lettera dei figli, ricorre il 39esimo della drammatica scomparsa dello storico segretario Pci. Sequenze, quelle del malore poi fatale sul palco del comizio a Padova, rimasti nell’immaginario collettivo, come gli scatti del marzo, siamo sempre nel 1984, che ritraggono un Berlinguer sorridente, circondato dalla folla che animo’ il corteo contro i tagli alla scala mobile del governo Craxi. Quella foto fu scelta dall’Unita’ con un titolo, anche quello diventato ‘iconico’, come si direbbe oggi: un “Eccoci” a caratteri di scatola. Proprio l’immagine “utilizzata come spot pubblicitario per promuovere l’uscita in edicola di un nuovo quotidiano che – si rimarca nella lettera – ha assunto un vecchio nome, l’Unita’, diretto ora da Piero Sansonetti”. 

“Grande e’ stato il nostro sconcerto e, ancor piu’, la nostra amarezza”, confessano allora i figli di Enrico Berlinguer. “Da quella prima pagina sono passati, cosi’ come dalla morte di nostro padre, quasi quarant’anni e, nel frattempo, il mondo e’ totalmente cambiato. Tutto e’ mutato: da oltre tre decenni non esiste piu’ il Partito Comunista Italiano e nessuno di quell’antica leadership”. E, si osserva ancora nella lettera, “da allora, l’Unità’ ha avuto numerosi direttori fino a concludere definitivamente la sua storia ormai sei anni fa”. Ecco dunque che quel nome torna in edicola ma, si osserva ancora, “solo perche’ quando e’ stato messo all’asta, un imprenditore piu’ rapido di altri e’ riuscito ad acquisirne la proprieta’. Ma della storia precedente, nulla rimane : e – rimarcano ancora i Berlinguer– nemmeno uno di quei redattori che hanno tenuto in vita il giornale fino al 2017″. “Come spiegarsi, allora, sotto il profilo giornalistico, politico, culturale e anche morale la volonta’ di affermare a tutti i costi una continuita’ tra il giornale fondato da Antonio Gramsci e quello oggi in edicola? E come spiegarsi – si ribadisce – che verrà utilizzata una foto cosi’ si specificata al suo tempo e cosi’, di quel tempo, potente espressione per pubblicizzare un prodotto inevitabilmente tutto diverso?”. 

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Direttrice: Stefania Piazzo
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