Autonomia, l’Aula del Senato approva. Fontana candida la Lombardia ad applicarla. E vissero tutti felici e contenti?

23 Gennaio 2024
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 L’Aula del Senato con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti, ha approvato il ddl d’iniziativa governativa, collegato alla manovra, sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Il testo passa ora alla Camera. 

“Con l’approvazione dell’autonomia in Senato si è compiuto un ulteriore passo avanti verso un risultato storico, importantissimo e atteso da troppo tempo. Avevo previsto che oggi sarebbe stata una bella giornata, e così è stato. Questa è una risposta che dovevo a quelle 14 regioni su 15 a statuto ordinario che ce l’avevano chiesto”. Così il ministro Calderoli commenta con grande soddisfazione il via libera dell’Aula di Palazzo Madama.

L’Autonomia differenziata “e’ un passo necessario e fondamentale per colmare quel divario fra Nord e Sud che senza questa riforma sarebbe destinato ad aggravarsi, rischiando di diventare incolmabile”. Lo ha dichiarato la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, che ha parlato di “un’Italia più’ forte, unita, proiettata al futuro, solidale, con le regioni più’ produttive che prenderanno per mano quelle maggiormente in difficolta’ per trainare l’intero Paese verso un domani di modernita’, crescita e sviluppo. “Con il fondo di perequazione – ha proseguito – sosterremo e finanzieremo i servizi essenziali per i territori che oggi sono svantaggiati e che, invece, domani, grazie al contributo decisivo di Forza Italia, potranno contare su concreti sostegni per la salute, l’istruzione, la sicurezza sul lavoro, le infrastrutture, l’ambiente, la tutela del territorio e dei beni culturali”. “Questo, a dimostrazione che questa legge non crea cittadini di serie A e di serie B, ma garantisce pari opportunita’ a tutti, nell’interesse esclusivo del bene del Paese. Altro che spaccare l’Italia, noi la salviamo da quella sinistra che in tutti questi anni l’ha demolita, lasciando solo macerie”, ha concluso. 

 “La votazione di oggi rappresenta un passo significativo e decisivo non solo per tutte quelle realtà, come il Veneto, che hanno chiesto l’attuazione dell’autonomia differenziata, ma per l’intera nazione. È stata messa la prima pietra in quello che sarà certamente un lungo processo normativo, ma che dopo anni di slogan, promesse e propaganda ha potuto trovare concretizzazione solo con un governo targato Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni: era un impegno che avevamo preso chiaramente nella campagna elettorale, e Fratelli d’Italia mantiene sempre quello che dice, tanto da essere premiata dai cittadini proprio per la sua coerenza. Gli scettici assicuravano che avremmo cambiato idea, invece il voto di oggi ha dimostrato il ruolo centrale, strategico e decisivo del nostro partito per arrivare finalmente ad un’azione concreta: il percorso è avviato e ora lo condurremo in porto”. Così il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, commenta l’approvazione avvenuta questa sera in Senato del disegno di legge sull’autonomia differenziata.

 “Il Senato ha approvato il ddl Autonomia: è un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente, nel rispetto della volontà popolare espressa col voto al centrodestra che lo aveva promesso nel programma elettorale, dai referendum di Lombardia e Veneto e dalle richieste dell’Emilia-Romagna e di altre regioni italiane. In questo momento mi sento di rivolgere un pensiero particolare a Bobo Maroni”. Lo dice il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.

“E’ una giornata storica. Siamo a un passo dal grande obiettivo di avere una Lombardia più autonoma, capace di rispondere ancora meglio ai bisogni e alle aspettative dei suoi territori e dei suoi cittadini”. Così il presidente, Attilio Fontana, e il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all’Autonomia, Mauro Piazza, hanno commentato l’approvazione in prima lettura da parte del Senato del Disegno di legge sull’autonomia differenziata per le Regioni a Stato ordinario elaborato dal ministro Roberto Calderoli. Finalmente, hanno spiegato Fontana e Piazza, “il quadro normativo si fa più chiaro. E grazie al lavoro preparatorio che insieme ai nostri uffici abbiamo predisposto fin da inizio legislatura, siamo a disposizione degli enti locali e degli stakeholder per raccontare in maniera concreta il nostro concetto di autonomia”. 

Secondo Piazza, “non c’è nulla di più efficace del confronto e dell’informazione per fugare ogni dubbio sui vantaggi di questa riforma. Contrariamente alla levata di scudi pretestuosa di certi ambienti politici, il federalismo differenziato non spaccherà il Paese. Al contrario , aiuterà a ridurre il divario fra le aree più avanzate e quelle più problematiche. Un passo in avanti – ha evidenziato – che realizza una parte della Costituzione rimasta, purtroppo, fino ad oggi solo sulla carta. Merito. Un lavoro che in Lombardia abbiamo già iniziato a fare e che proseguiremo in maniera ancora più intesa”.

La Lombardia, ha aggiunto il Sottosegretario, “è nei fatti una Regione, per popolazione e Pil superiore persino a molti Stati europei. E’ perfettamente in grado di poter gestire al meglio le 23 materie oggetto di possibili richieste di maggiori poteri e competenze. Per noi al governo della Regione, una sfida avvincente. Dare prova di saper gestire al meglio l’opportunità, dimostrando che è possibile rendere più efficaci i processi amministrativi e di governance. I cittadini avranno servizi migliori e potranno valutare in maniera più puntuale l’operato delle persone che eleggono. E ‘ una svolta nel segno dell’efficienza, della trasparenza e della responsabilità”. Infine, il sottosegretario Piazza ha ringraziato “il ministro per gli Affari regionali e l’Autonomia Roberto Calderoli” per l’incredibile lavoro svolto” e ha voluto ricordare “l’impegno di due persone che purtroppo ci hanno lasciato e che all’autonomia della Lombardia hanno indissolubilmente legato il loro nome con anni di impegno politico e istituzionale: Roberto Maroni, che da governatore della nostra Regione indisse il referendum per l’autonomia nel 2017. E Ettore Adalberto Albertoni, che in Lombardia è stato assessore e ‘padre’ del nostro attuale Statuto di autonomia”.

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