di Cuore Verde – Ho scritto nei precedenti commenti che l’autonomia differenziata non mi suscita un particolare entusiasmo. In questi, giorni poi, sono rimasto particolarmente perplesso nel vedere sventolare la bandiera del Leone di San Marco tra i banchi di un partito che ha optato per una decisa svolta nazionalista (“Prima gli italiani”). Probabilmente, tutto questo rientra in una logica di propaganda a breve termine in vista delle elezioni regionali ed europee. Per il Veneto, i numeri delle elezioni politiche del 2022 preannunciano uno scenario prossimo molto chiaro: Fratelli d’Italia al 32,7% e Lega per Salvini Premier al 14,5%.
Ogni iniziativa in favore della autodeterminazione del Nord deve essere certamente presa in considerazione. Tuttavia, secondo me, il vero obiettivo del padanismo attuale, intenso nel suo senso più ampio, geopolitico e geofilosofico, dovrebbe essere principalmente quello di far entrare nel dibattito pubblico parole chiave come macro-regione, stato-regione e città-stato.
Occorre un sostanziale coordinamento delle regioni del Nord: la “lega del Po” di Guido Fanti! Disquisire sulle reali intenzioni e prospettive elettorali di un partito di governo, facilmente prevedibili, in questa fase storica e politica, mi sembra poco rilevante visto che in questo momento il consenso degli elettori del Nord appare chiaramente orientato verso il partito “romano” dei Fratelli d’Italia. Dopo anni di proclami ruspisti e sovranisti che, alla fine, hanno aperto le porte della Padania ai “fratelli italiani”, non sarà semplice ricondurre nell’alveo politico autonomista gli elettori del Nord.