Senigallia, la grossa differenza tra “pet friendly” e benessere animale

10 Luglio 2023
Lettura 4 min

di Stefania Piazzo – Si fa presto, come sempre, a dire pet friendly. Si fa presto perché si confonde la presenza di aree attrezzate per cani in spiaggia con il benessere animale. Siamo a Senigallia. In questa località delle Marche ci sono diversi stabilimenti balneari dedicati ai 4 zampe, con tanto di recinti e con la possibilità, nello specchio d’acqua davanti all’arenile, di poter fare il bagno con loro. E’ una gran cosa. Anche perché il Comune vieta l’accesso a qualsiasi cane in spiaggia durante la stagione, anche solo se cammini sulla battigia rischi una sanzione di 200 euro.

Ma l’accesso è consentito, se paghi, negli stabilimenti dedicati. Quindi: nelle dog beach, il cane può camminare sulla sabbia, entrare in acqua, stare sul bagnasciuga.

Altrove, la tolleranza è zero, il tuo cane deve stare fuori. Può stare dove non rischi che non dia fastidio a nessuno. Dove paghi vai bene, fuori dai recinti dove non paghi il cane non è il benvenuto. E’ sarcasmo? Beh, ci sta, visto il contesto.

Perché per arrivare alle dog beach, in queste estati roventi, il concetto di località pet friendly va direttamente a farsi benedire. Che senso ha disporre di quattro dog beach lungo il litorale, che si estende per chilometri, se per arrivarci devi percorrere, se va bene dall’albergo o dall’appartamento, 20-25 minuti a piedi su un lungo mare che è un nastro infuocato, senza piante, senza ombra, mettendo seriamente il tuo pet a rischio di un colpo di calore? Ha senso? Che me ne faccio della bandiera blu del pet friendly? Un fico secco. Sei friendly un po’ lì, non sei friendly là…

Andare in auto non è la strada praticabile, sia per la difficoltà a trovare parcheggi, pochi, assolatissimi e soprattutto da sconsigliare a chi ci tenga alla salute del proprio cane se voglia evitare un colpo di calore garantito, un collassamento, se ti va bene. Con queste temperature un cane non ce la fa. Crepa.

E quindi? Quindi niente. Raggiungere la dog beach dal bagnasciuga è reato. Poi, per arrivare alla nostra dog beach dal lungo mare vuol dire anche camminare per un lungo tratto in mezzo alla carreggiata con auto e pullman che sfrecciano perché il tratto pedonale, giuro, a luglio (!!!) è in rifacimento… Da non crederci. Sei friendly un po’ lì, non sei friendly là.

Conciliare l’essere pet friendly col diritto al benessere, per me, è un’altra cosa.

E anche il solo spazio verde ombreggiato in chilometri di viale Da Vinci è questo sotto nella foto. Un cartello indica che i cani non possono entrare. O fai i bisogni sull’asfalto o sul lungo mare, impossibili da calpestare. Quanta premura per gli animali. Purché non si vedano in giro.

Trasporti, anche qui altre regole. Mini pet friendly. La prima cosa che ti dicono, in albergo, è che c’è l’autobus che passa e ti porta in centro. Sì, comodo. Ma non lascio i cani in camera, li voglio portare con me. No, non posso. Sono di taglia media, il regolamento prevede solo pet di taglia piccola. Trasporti mini pet friendly, appunto (vedi regolamento Carta della mobilità art. 16. “Diritti del viaggiatore” – “Sugli autobus in servizio di linea il viaggiatore può portare con sé, previo pagamento di un ulteriore biglietto, nei limiti consentiti dalle norme vigenti, un animale di piccola taglia purché
tenuto in modo da non arrecare molestia agli altri passeggeri o danno al mezzo e/o alle cose trasportate così come previsto dalle seguenti norme: art.10: Trasporto animali domestici – D.G.R. Regione Marche n. 633 del 23/05/2005″).

Nota bene: puoi prendere i biglietti con l’app, “Seapp”. Ma solo se hai un iphone. Per android, come per il lungomare, lavori in corso.

Dal 2005 ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata, persino Trenitalia concede di trasportare il proprio cane (che può anche nascere non toy per viaggiare). Nelle Marche quando passa un treno fanno scendere i cani medio grandi al volo dal Frecciarossa? No, solo perché non è un trasporto regionale locale?

Tiro le somme. L’alternativa è trovare un albergo con la sua spiaggia per cani (ne ho trovato uno, sarà per la prossima volta, ma per dire che una realtà è pet friendly, non basta la “modernità” di un albergatore), così da evitare Lucifero sul lungomare e non prendere multe passando per il bagnasciuga per non ustionare le zampe al cane facendolo camminare in riva.

I dettagli fanno grandi le cose. Qui, a Senigallia, i dettagli dove li hanno lasciati?

Forse i dettagli sono a Vieste, località pet friendly. Sul serio. Profondo Sud. Ma sembra un altro mondo. L’Assessorato alla Tutela Animali e Ambiente del Comune di Vieste propone su Facebook il DECALOGO COMPORTAMENTALE AL MARE E IN CITTA’.

Se lo leggessero anche a Senigallia, e mica solo lì, male non farebbe a chi governa il turismo del Paese.

Si prevedono alcune prescrizioni volte ad assicurare la corretta fruizione delle aree e a tutelare sia lo stato di salute dei cani che la corretta convivenza e sicurezza con le persone e gli animali . Tale prescrizioni, che nei lidi vanno esposte, si intendono visionate ed accettate:

1. Potranno accedere alla spiaggia libera, lidi o luoghi pubblici esclusivamente i cani tenuti a guinzaglio, che siano regolarmente iscritti all’anagrafe canina (con tatuaggio o microchip), esenti da infestazioni di pulci, zecche o altri parassiti, muniti di libretto sanitario, collare con targhetta identificativa in cui siano riportati i dati del proprietario;

2. I proprietari/detentori devono preoccuparsi che l’animale non possa raggiungere i soggetti vicini; in spiaggia devono inoltre, occuparsi della docciatura, sistemare una ciotola con acqua sempre presente ed accessibile e garantire che abbia sempre la possibilità di ripararsi all’ombra;

3. Al mare e in città le deiezioni solide degli animali devono immediatamente essere rimosse a cura del proprietario/detentore, che deve essere munito di paletta/raccoglitore e riposte negli appositi contenitori dei rifiuti; le deiezioni liquide al mare devono essere asperse e dilavate con abbondante acqua sempre a cura del proprietario/detentore dell’animale. In città è auspicabile fare lo stesso. Ogni due ore l’accompagnatore è comunque, tenuto a condurre il cane fuori della spiaggia per una passeggiata igienica;

4. I proprietari/detentori dei cani sono gli esclusivi responsabili del benessere, del controllo e della conduzione degli animali e rispondono sia civilmente che penalmente, di eventuali danni o lesioni a persone, animali e cose provocate dall’animale stesso;

5. I proprietari/detentori devono essere muniti di apposito guinzaglio non superiore a mt 1,50 e avere con sé una museruola , da usare solo in caso di necessità o su richiesta motivata di altri bagnanti e/o autorità competenti;

6. Gli animali possono fare il bagno in mare, dove non è espressamente vietato con cartellonistica, ma sotto il controllo e con l’ esclusiva responsabilità del proprietario/detentore; per il 2023 non esistono limitazioni di orario alla balneazione animale nelle spiagge libere.

7. E’ interdetto l’accesso ai cani femmina in periodo estrale (calore) e ai cani con sindrome aggressiva;

8. Chi accede alla spiaggia o va in luoghi pubblici ha l’obbligo di rispettare tutti i punti sopra indicati e rendersi disponibile a controlli da parte del personale preposto.

9. L’accesso dei cani al lido e l’allontanamento di questi, in caso di disturbo agli altri bagnanti è a insindacabile giudizio del titolare dello stabilimento balneare.

Saluti e baci.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
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