Le sanzioni decise contro la Russia dopo l’invasione in Ucraina non convincono del tutto l’ex premier ed ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, che teme le ricadute sull’Europa. Lo spiega in una intervista al Corriere della Sera: “So bene che le sanzioni sono inevitabili, ma attiro l’attenzione sul fatto che il loro impatto sara’ del tutto asimmetrico – evidenzia -. Costerebbero molto all’Europa e in particolare all’Italia e alla Germania. Costerebbero invece molto meno agli Stati Uniti che le stanno chiedendo con forza, ma non hanno con la Russia gli stessi nostri rapporti di scambio”.
Secondo Prodi “qui c’e’ una questione molto specifica, perche’ sia le sanzioni in generale che quelle eventuali sul settore dell’energia colpirebbero particolarmente il nostro Paese. In Europa, per essere esatti, colpirebbero soprattutto l’Italia e la Germania perche’ sono le economie che esportano piu’ beni strumentali alla Russia”, e, aggiunge, “se pongono limiti molto forti all’esportazione di tecnologie per l’industria, sicuramente l’Italia e la Germania ne avrebbero un danno, ma bisogna capire se anche la Russia ne avrebbe un danno”.
“Certo – commenta – per noi la perdita non sarebbe solo temporanea, per la durata delle sanzioni, perche’ i nostri clienti russi ci sostituirebbero con prodotti cinesi che poi sarebbe molto difficile scalzare”. Guardando al futuro Prodi precisa poi: “se la situazione va avanti cosi’ ancora per qualche giorno la ripresa si ferma o almeno rallenta seriamente. Questa guerra pesera’ sulla ripresa mondiale”. E parlando di una soluzione aggiunge: “Sono assolutamente atlantista e per la Nato, ma l’alleanza non puo’ essere solo militare – sottolinea -. Trovo che gli Stati Uniti dovrebbero dimostrare solidarieta’ ai Paesi europei che compiono lo sforzo delle sanzioni”.