Tassa extraprofitti, politica divisa

9 Agosto 2023
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TASSA SU EXTRA PROFITTI BANCARI: I COMMENTI.

Sono diversi gli esponenti del mondo politico a commentare l’imposizione straordinaria sugli extra profitti delle banche appena approvata in decreto.
Da chi la difende, a chi ne contesta il metodo a chi, nella maggioranza, dice che il decreto, che comunque entra per sua natura subito in vigore,verrà cambiato in parlamento.

“Da mesi diciamo che la Bce sbaglia ad alzare i tassi di interesse e questa è l’inevitabile conseguenza”, spiega il vicepremier Antonio Tajani al Corriere della Sera, “la misura dura soltanto un anno e in ogni caso potrà essere approfondita in Parlamento”. Il crollo in Borsa fa però emergere i dubbi in Forza Italia. “Non vorrei che sia dipeso da un provvedimento che probabilmente il Governo avrebbe dovuto valutare meglio”, si sbilancia Barelli a Rainews, “la posizione di FI è che in Parlamento metteremo la testa su questo provvedimento e proporremo se sarà necessario anche degli emendamenti. Ci sono delle opinioni controverse su ciò e valuteremo attentamente”. Per poi correggere parzialmente il tiro: i proventi “siano indirizzati al taglio del cuneo fiscale, alla defiscalizzazione delle tredicesime e degli straordinari a favore dei lavoratori con redditi più bassi”. “Le banche che hanno extra profitti devono aiutare il Paese”, è la linea dei Fratelli d’Italia.

“Il provvedimento è una tantum e non a caso arriva dopo gli stress test Eba-Bce, che hanno evidenziato come le nostre Banche godano di ottima salute”, osserva Marco Osnato (FdI), presidente della commissione Finanza della Camera. E ricorda che “Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, si era mostrato aperto all’ipotesi di un contributo straordinario di solidarietà, auspicando che le risorse venissero impiegate ‘per far fronte alla maggiore emergenza sociale del paese’”. Il partito della premier Meloni ha depositato anche depositato a Montecitorio una proposta di legge per “un prelievo straordinario di solidarietà a carico delle banche, degli intermediari finanziari e delle compagnie di assicurazione” per finanziare un fondo volto a contenere gli effetti dell’aumento dei tassi.

“Meglio tardi che mai”, per il leader del M5S Giuseppe Conte: “Ci criticano, ci snobbano, ci accusano di demagogia. Poi non riescono ad ammetterlo, ma devono darci ragione. Attendiamo comunque di leggere il testo”.

Il più contrario è il leader di Azione Carlo Calenda che definisce la tassa “sbagliata” e “un precedente pericoloso” perché “le tassazioni sugli extraprofitti sono legittime solo in caso di eventi straordinari, vedi energia-guerra, che falsano in modo determinante il funzionamento del mercato”. Al di là del merito c’è una questione di merito per Francesco Giavazzi, professore e consigliere economico dell’ex premier Mario Draghi “non fai queste cose – non metti una tassa sulle banche – senza dirglielo – osserva interpellato dal Financial Times – e senza che il ministro delle Finanze vada in TV per spiegarlo”.

Nella serata di martedì 8 è poi intervento il MEF con una nota: “la misura proposta dal ministro dell’Economia e delle Finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri – la sottolineatura – nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari”.

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