di Gigi Cabrino – Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli è intervenuto in un’intervista sulla condizione economica del settore. Sangalli dice chiaramente quale sarà il primo provvedimento che dovrà prendere il prossimo governo:” Il caro energia, in questo momento, è la principale emergenza. Di conseguenza è necessario agire subito, a cominciare dal rilancio dell’iniziativa in sede europea sul cosiddetto Energy Recovery Fund stabilendo un tetto al prezzo del gas ed alla revisione delle regole e dei meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità. Quanto alle misure necessarie e urgenti da adottare nel nostro Paese, occorre potenziare e rendere più inclusivi i crediti d’imposta fruibili anche da parte delle imprese non “energivore”, prevedere un arco di tempo più lungo per la rateizzazione delle bollette, innalzare fino al 90% la copertura offerta dal Fondo di garanzia per le Pmi per supportare le esigenze di liquidità delle imprese. Ma occorre anche mantenere la misura che esclude gli utenti finali dal pagamento degli oneri generali di sistema. Così come, sul fronte carburanti, le misure per la riduzione delle accise e l’Iva al 5% sul metano per autotrazione rafforzando gli interventi contro il caro carburanti per il trasporto pesante. Senza dimenticare, naturalmente, di prevedere interventi “emergenziali” relativi ad ammortamenti e riduzione del capitale per perdite come, peraltro, era stato fatto nel periodo pandemico”.
E sugli aumenti dei costi dell’energia:
“L’aumento inarrestabile dei costi energetici rischia di mettere in ginocchio le imprese del terziario che nel 2022 pagheranno una bolletta energetica complessiva pari a 33 miliardi, il triplo rispetto a un anno fa. Alcuni settori in particolare — come la distribuzione commerciale, la ristorazione, il turismo, i trasporti — stanno ricevendo bollette da tre a cinque volte maggiori rispetto alla norma. E la corsa dei prezzi energetici non accenna ad arrestarsi. Uno scenario drammatico che, da qui ai primi sei mesi del 2023, mette a serio rischio la sopravvivenza di circa 120mila piccole imprese del terziario di mercato e 370mi1a posti di lavoro. Ed è una stima prudenziale che non tiene conto delle imprese più grandi”.
Anche il tema fiscale, già toccato dal Governo Draghi, per i commercianti sarà fondamentale: “Con l’ultima legge di bilancio 2022 il governo Draghi ha fatto un primo passo nel processo di revisione dell’Irpef, riducendo aliquote e scaglioni, ed eliminando l’Irap per gli autonomi e i piccoli imprenditori. È certamente un segnale tangibile che va nella giusta direzione e su cui bisogna proseguire. Ma quello del fisco è un “cantiere” aperto che presenta dei nodi ancora da sciogliere. Penso alla spending-review e al riordino del sistema fiscale in un’ottica di semplificazione degli adempimenti, di progressiva e decisa riduzione della pressione fiscale complessiva, nonché di accorta azione selettiva di contrasto e recupero dell’evasione e dell’elusione”.