Regioni al Governo: stop a sagre e fiere locali

18 Ottobre 2020
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Ecco le richieste delle Regioni e degli enti locali che sono state avanzate al tavolo del governo e apprezzate dal ministro per gli Affari regionali, Boccia. Tra le prime richieste quella di “favorire il migliore scaglionamento degli ingressi giornalieri nelle scuole e nelle Universita’, anche attraverso il raccordo tra i dirigenti scolastici e le agenzie di Trasporto Pubblico Locale”. Necessario “rimodulare gli ingressi e le uscite delle scuole, prevendo una piu’ ampia fascia oraria che consentirebbe di non congestionare il trasporto pubblico. Su questa misura – si spiega – e’ necessario pero’ un preliminare orientamento nazionale, che deve essere raggiunto con i sindacati e valere su tutto il territorio nazionale. Contestualmente – si aggiunge – “e’ possibile un ricorso piu’ significativo ma selettivo alla didattica integrata per le scuole secondarie di secondo grado, con particolare riferimento al triennio delle superiori”. Per l’Universita’ poi occorre “valutare l’applicazione della didattica a distanza con eccezione delle matricole”.

Capitolo lavoro: “previsione di una percentuale piu’ elevata di ricorso allo smart working (pari o superiore al 70%) per tutti i lavoratori, a partire da quelli pubblici non impegnati nella gestione delle emergenze”. Inoltre e’ necessario “prevedere istituti di protezione o/e di ristoro economico immediato per artigiani, professionisti e partite Iva in isolamento e quarantena” e che “tutti i lavoratori posti in isolamento anche fiduciario o in quarantena possano accedere al trattamento previsto per il caso di malattia o possano fruire di ammortizzatori sociali per l’intera durata dell’isolamento o della quarantena, cioe’ anche per il periodo di attesa degli esiti del tampone. La fruizione dei congedi parentali deve essere prevista per tutta la durata dell’isolamento o della quarantena per i genitori di studenti minori di 14 anni”. Altra richiesta: “Potenziare i sistemi di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso un maggiore coinvolgimento dei Responsabili del Servizio della Protezione e Prevenzione (RSPP) e dei medici competenti che potrebbero essere coinvolti nella gestione dei tamponi, dei sierologici e dei relativi tracciamenti”. Per quanto riguarda bar e ristorazione la richiesta e’ quella di “confermare l’attuale previsione per la chiusura delle attivita’ di ristorazione alle ore 24.00, specificando che la successiva apertura non puo’ avvenire prima delle ore 5.00”. E bisogna “valutare una misura che consenta dalle ore 18 il solo consumo al tavolo” con il “divieto assoluto di assembramenti all’aperto (piazze, parchi, fuori dai locali) intensificando anche i controlli”. Bisogna poter “concedere ai farmacisti la possibilita’ di poter effettuare tamponi e screening e test salivare”. Capitolo Sport: “specificare percentuale massima uniforme per impianti sportivi al chiuso e all’aperto nella misura massima di 1000 spettatori ovvero del 15% della capienza, per tutti gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra, riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali”. Le regioni propongono poi “la sospensione di fiere e sagre locali con esclusione delle manifestazioni fieristiche di livello nazionale e internazionale” e “l’aumento degli agenti di sicurezza per l’applicazione delle misure restrittive”. Di “valutare anche l’assunzione di personale ausiliare a supporto della polizia locale” evidenziando “l’assoluta necessita’ di una maggiore flessibilita’ per il reclutamento del personale da impiegare nelle strutture ospedaliere o nei servizi territoriali, prevedendo anche un utilizzo piu’ esteso della mobilita’ del personale all’interno delle strutture sanitarie”. “Per tutte le attivita’ economiche e produttive, ad ogni titolo interessate da eventuali limitazioni” l’obiettivo e’ “prevedere un ristoro economico”. Le regioni e gli enti locali “condividono che la seconda ondata pandemica vada affrontata facendo l’impossibile per evitare lockdown totali. Quindi, oltre al continuo potenziamento di tutte le misure di sanita’ pubblica, e’ necessario mettere lavoro e scuola al riparo da rigidi lockdown”.

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