PATRIMONIALE? La guerra del catasto nel Governo che va sotto, centrodestra si ricompatta sulle tasse

4 Marzo 2022
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“Se si va avanti in questo modo, c’è il rischio che la maggioranza si spacchi. Se continua a spaccarsi, prima o poi qualche cambiamento nel governo potrebbe esserci, perché o ne prende coscienza Draghi o qualche partito della maggioranza si stufa. Noi siamo dell’idea di restare dentro e continuare a fare le nostre battaglie. Non ce ne andiamo, però è un dato oggettivo che se continuiamo a litigare su tutto, non c’è una mediazione e si portano avanti temi divisivi, prima o poi un incidente succede”. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, parlando a 24 Mattino su Radio 24 delle divisioni nella maggioranza emerse ieri sulla riforma del catasto

“Mentre un dittatore genocida bombarda la piu’ grande centrale nucleare d’Europa, in Italia proprio chi lo definiva ‘lungimirante, uno dei migliori uomini politici al mondo’ arriva a un voto dal far cadere il Governo sulla riforma del catasto. Chi dimentichera’ sara’ complice”. Lo scrive il responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto, su Twitter.

 “In uno dei giorni più drammatici della storia recente e con due stati di emergenza aperti siete riusciti a mettere una patrimoniale. A rimanere senza parole sono gli italiani”. Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, rispondendo al segretario del Pd Enrico Letta, che aveva scritto: “Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del CATASTO. Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto’. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Purtroppo è una notizia vera. Sono senza parole”.

“Spero che questo incidente, non di poco conto, si chiuda qui”. E’ il commento a caldo che il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Iv), offre in un’intervista al Corriere della Sera dopo il sì, per un voto, alla riforma del Catasto che ha spaccato la maggioranza. “Possiamo andare avanti – aggiunge -, ma dobbiamo aggiustare il metodo di lavoro. In questa vicenda ho visto grandi potenzialità nel rapporto tra partiti e Palazzo Chigi. Mi sono trovato benissimo discutendo del merito, però dobbiamo organizzarci meglio nella dialettica tra Parlamento e governo”. “Il vero motivo della discordia – spiega – è stato che il centrodestra voleva togliere ogni riferimento alla ‘fotografia’ dei valori immobiliari, ma Chigi non era d’accordo. Il nodo doveva essere affrontato in una ordinata riunione di maggioranza, in modo chiaro e trasparente. Invece a un certo punto il metodo è un po’ scappato di mano”. L’esponente di Iv rispedisce al mittente anche le accuse della destra di voler aumentare le tasse sulla casa: “Non è possibile che si usino argomentazioni così false, non è sano un dibattito pubblico per slogan. All’articolo 6, comma 2 c’è scritto che questa mappatura del Catasto non ha finalità fiscali. È macchiettistico far credere che nel 2026 possa arrivare un oscuro burocrate che preme un bottone e ti mette una tassa”. Ma allora perché fare la mappatura? “Perché il Parlamento del 2026 quando dovrà decidere se fare una riforma del Catasto avrà bisogno dei dati per capire chi ci guadagna e chi ci perde. Il punto grave è che la stagione del populismo che solletica la pancia del Paese con slogan falsi non è finita”. Marattin si riferisce di “sicuro” a Salvini, “ma purtroppo anche a Forza Italia. Adesso – conclude – è cruciale riprendere a lavorare subito, abbiamo un sacco di cose da fare per un fisco più leggero e più semplice, senza populismo”.

Foto di adriana carles

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