“Avremmo preferito una legge immediatamente attuabile e con risorse certe, ma questa delega è un primo passo per riconoscere e riordinare un settore importante del Made in Italy”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera e relatrice del provvedimento, nel corso della dichiarazione di voto riguardante il ddl delega sul florovivaismo. “Il florovivaismo è una filiera trainante del nostro Made in Italy, ad alta densità di investimenti e specializzazione. Lo dimostrano i numeri: le aziende sono oltre 27mila per un giro d’affari di oltre 3 miliardi, 100mila gli addetti di tutto il comparto. Ci sono però alcuni punti di debolezza che vanno risolti attraverso un piano strategico nazionale in grado di sostenere le imprese nella transizione energetica, nella ricerca e innovazione, nella formazione tecnica. Il settore florovivaistico ha subito più di altri l’aumento dei costi energetici e dei mezzi tecnici di produzione, gli effetti dei cambiamenti climatici e la diffusione di fitopatie, il calo del potere d’acquisto delle famiglie e la competizione internazionale”, ha aggiunto. “Da relatrice, sono soddisfatta che si sia giunti finalmente a qualificare i centri per il giardinaggio definendone la loro collocazione all’interno della filiera florovivaistica. Significa riconoscere una eccellenza italiana, caratterizzata da alti tassi di occupazione. Italia Viva ha contribuito concretamente al miglioramento del testo e quando si sostengono le nostre imprese, noi votiamo favorevolmente e non ci prestiamo a piccole polemiche strumentali. L’ottimo è nemico del bene, e da qualche parte si doveva iniziare. Il senato approvi il testo in fretta e il governo non deluda le aspettative delle imprese. Si facciano subito i decreti attuativi e si stanzino risorse vere perché una legge delega non può essere una scatola vuota”, ha concluso Gadda
Florovivaismo, Gadda (Iv), legge verso riconoscimento della filiera
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