MODELLO LOMBARDO – Da “gestione” Covid al treno che riparte col macchinista al bar. Il film di una regione acefala

20 Agosto 2020
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di Stefania Piazzo – Il modello lombardo qualcuno se lo può attaccare al muro. O al muretto di Carnate, dove preferisce. La “gestione”, necessariamente tra virgolette, della pandemia senza un piano pandemico, fermo al 2010, le rsa devastate dai contagi, le inchieste sulle mancate zone rosse, i tamponi negati a chi era a casa con i sintomi, i test diffidati nei territori e i sindaci bloccati perché dovevano essere altre entità, finite ora sotto inchiesta, a realizzarli (quando?, ndr) fino all’ultima prova di eccellenza che vede Malpensa e Linate partite per ultime in Italia nei test agli sbarchi dei vacanzieri dall’estero…: tutte queste quisquiglie messe insieme sono una fotografia nitida di una regione acefala.

Ma la miglior messa a fuoco arriva da Carnate, dove un treno deraglia, e per fortuna che deraglia lì, sul binario morto, perché il macchinista era al bar col capotreno per un caffè e un panino con la pancetta da portar via, a Paderno d’Adda. Il convoglio è partito da solo, in pendenza. Non era stato azionato, a quanto pare, il freno per la sosta. E la “mite” pendenza si è rivelata fatale.

Un’inchiesta per disastro ferroviario colposo. Colposo? Non c’era l’intenzione. Ci hanno insegnato, dal primo giorno di scuola guida, che quando si parcheggia l’auto il freno a mano è la prima cosa che si aziona prima di scendere. Oggi addirittura le vetture sono dotate di un meccanismo che lo aziona nostro malgrado, cioè nonostante una nostra fatale distrazione.

Ma i treni no. E neppure le pubbliche amministrazioni a quanto pare sono dotate di un freno di stazionamento, di un meccanismo interno di controllo, di monitoraggio sul funzionamento degli ingranaggi. Da quelli fisici a quelli legislativi, sulla bontà delle azioni di gestione della sanità pubblica.

Malpensa e Linate, la porta di Milano in Europa, in ritardo sui test nella regione cavia del Covid, come se nulla fosse mai accaduto, sono la precisa fotocopia di un modello lombardo che regna e impera con tutte le sue eccellenze sotto gli occhi di tutti. “E’ Ferragosto…” aveva giustificato il dirigente del Welfare nei giorni scorsi. Insomma, fateci prendere un caffè che poi si riparte. Ancora pancetta nel panino o crudo, questa volta?

Acefalo il treno, acefala una Lombardia senza precedenti. Come diceva quel segretario di partito? Che il governatore attuale verrebbe rieletto col doppio dei voti? Forse si è distratto pure lui, al bar, mentre passava un altro treno. Distrazioni fatali. Diteci che c’è una luce in fondo al tunnel.

Photo by sue hughes

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