GIALLO CARONIA – Il legale della famiglia: credibilità Stato ne esce compromessa

20 Agosto 2020
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 “Persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze: ancora una volta ha dovuto ‘metterci una pezza’. La credibilita’ dello Stato ne esce fortemente compromessa e non posso che dolermene”. Lo scrive su Facebook Claudio Mondello, legale e cugino di Daniele, papa’ di Gioele, all’indomani del ritrovamento nelle campagne di Caronia dei resti compatibili con il bambino da parte di un carabiniere in congedo. “Devo, tuttavia, ringraziare i tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore ed amore – aggiunge -. E’ una Italia che ci restituisce speranza”. Intanto proseguono le indagini per ricostruire i tempi e le dinamiche della disgrazia.

“I resti del piccolo Gioele sono stati trascinati in più punti dagli animali selvatici”, ha affermato il Procuratore capo di Patti (Messina) Angelo Vittorio Cavallo arrivando in Procura. “Noi riteniamo che ci sia stato un intervento quantomeno successivo degli animali”, dice. “Questo è sicuro – spiega – quell’effetto di dispersione è sicuramente frutto di un intervento di animali o in un momento successivo o al momento dei fatti”.

“Oggi il primo passo da fare è quello di valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari resti che purtroppo erano sparsi. Si devono valutare i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali, oggi c’è questo lavoro iniziale le da fare. Dalla zona dove abbiamo rinvenuto i resti, percorrendo 50-60 metri di boscaglia, si arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegato al traliccio, ma è un’area con vegetazione fitta. Trai due luoghi in linea d’aria c’e’ una distanza di circa 300 metri”. 

“Noi non aspettiamo i 90 giorni per avere i risultati scritti della consulenza dei nostri periti – ha proseguito il procuratore -. Loro ci dicono immediatamente quello che, secondo loro, è successo. Già ce lo hanno detto. E posso dire che loro delle certezze le hanno a loro modo comunicate, riservandosi all’esito di accertamenti, in particolare di quelli istologici. Ma una pista, una lettura chiara degli avvenimenti già c’è stata data”.

(red)

 “Il nostro compito è stato quello di ripercorrere il viaggio della signora e di Gioele dal momento in cui è uscita di casa fino all’epilogo. Ritengo che già un piccolo risultato sia stato raggiunto, perché posso dire con sufficiente tranquillità che tutto quel tragitto sia stato accertato”.

“Abbiamo trovato i biglietti dei caselli autostradali – dice – abbiamo trovato le immagini dal momento in cui la signora è uscita di casa con il bambino vivo, e in perfetta salute. Abbiamo trovato quelle immagini a Sant’Agata di Militello che ci danno conferma che il bambino sia vivo. Riteniamo, con buona approssimazione, che qui venti minuti di ‘buco’ fossero dovuti a un rifornimento di benzina. Abbiamo trovato dei rifornimenti compatibili con la benzina trovata nel serbatoio della signora. Questo ci permette di dire che la signora è entrata a Sant’Agata di Militello era con poca benzina”. 

 I testimoni del Nord che hanno raccontato di avere visto Viviana Parisi con il figlio Gioele subito dopo l’incidente sulla A20 Messina-Palermo “sono perfettamente attendibili”, per la procura di Patti.

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