“Nessuna misura calata dall’alto, che incida con l’accetta sul nostro tessuto economico e produttivo senza conoscerne le peculiarità, potrà mai portare risultati positivi: e non vale solo per le case”. Così Alberto Gusmeroli, deputato della Lega e presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, a proposito della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, che in Italia determinerebbe, da qui al 2030, interventi su milioni di unità. “Nel nostro Paese la proprietà immobiliare è risalente nel tempo e di tipo diffuso, frutto del risparmio di generazioni; inoltre, molti edifici sono anche di interesse storico-artistico. Pensare di intervenire su tutti in così poco tempo non è realistico E’ necessario che la Commissione europea ascolti gli Stati membri, altrimenti si opera alla cieca e senza consapevolezza delle realtà territoriali coinvolte. La stessa cosa è successa per la proposta Ue in cui si privilegia il riuso rispetto al riciclo, comparto quest’ ultimo dove le imprese italiane sono leader con obiettivi 2025 già raggiunti e obiettivi 2030 di prossimo traguardo; oppure per il caso di vino, birra e prodotti alcolici equiparati al fumo, senza distinguere fra consumo consapevole e abuso. O, ancora, per il Nutriscore, l’etichettatura ‘a semaforo’ che penalizza le eccellenze alimentari italiane. A livello europeo serve costruire, in tutti gli ambizioni, senza però distruggere o snaturare le specificità italiane. Si recuperi – conclude Gusmeroli – l’insegnamento di Luigi Einaudi, ‘conoscere, discutere e infine deliberare'”.
Scoppia la grana direttiva Ue sulla casa. La Lega sulle barricate
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