Sono Bologna, Milano, Pesaro, Rimini e Torino le 5 citta’ in lizza nel rush finale della gara per la scelta della citta’ che ospitera’ l’Eurovision Song Contest 2022. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre si sapra’ quale di loro e’ stata scelta dalla Rai e dall’European Broadcasting Union (Ebu). Su 17 citta’ che avevano manifestato interesse, solo 11 hanno poi effettivamente presentato un dossier di candidatura. Un’ulteriore scrematura, in base alla documentazione presentata e raffrontata ai requisiti richiesti dal bando di candidatura, ha portato all’individuazione delle 5 finaliste. Sarebbero quindi fuori dai giochi Acireale, Alessandria, Genova, Palazzolo Acreide, Sanremo e Roma. Un’esclusione, quella della capitale dell’Italia, con strascico di polemiche, anche elettorali in vista delle amministrative: “Ultim’ora: la citta’ dei trionfatori Maneskin non e’ in grado di ospitare gli Eurovision per carenza di infrastrutture e impianti adatti. E viene superata non solo da Milano, Torino e Bologna, ma anche da Rimini e Pesaro. Che tristezza” scrive su Facebook Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, accusando la sindaca uscente Virginia Raggi di non avere fatto nulla “ne’ per i giovani talenti, ne’ per i grandi eventi musicali”. Secondo il sito Eurofestival Italia, i criteri fissi, stabiliti dall’Ebu, che le citta’ candidate devono obbligatoriamente possedere sono la presenza di un aeroporto internazionale a non piu’ di 90 minuti dalla citta’; oltre 2 000 camere d’albergo nella zona vicina all’evento; un’infrastruttura (stadio/sede/centro) in grado di ospitare una trasmissione in diretta su larga scala con una serie di requisiti minimi. Deve essere “al coperto, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e ben perimetrabile; avere una capienza di 8.000-10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento ESC (che corrisponda al 70% della capienza massima prevista per i normali concerti, prendendo in considerazione le specifiche esigenze di ESC per palco e produzione); essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello con altezze disponibili di circa 18 metri, in particolare, con buone capacita’ di carico sul tetto, e facile accesso al carico; avere una struttura logistica intorno all’area principale che supporti le esigenze della produzione di ESC quali: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni (artisti) che includa i camerini, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande; disporre di aree a raso e di facile accesso contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnicologistico di 5.000 mq; essere disponibile esclusivamente per 6 settimane prima dell’evento, 2 settimane durante lo spettacolo (che si svolgera’ a maggio) e una settimana dopo la fine dell’evento per lo smontaggio”. Rimini ha indicato il padiglione della Fiera, Pesaro, la piu’ piccola delle cinque finaliste, la Vitrifrigo Arena, il versatile palasport alle porte della citta’, in grado di accogliere 11mila spettatori.
Eurovision scarta Roma; strutture inadeguate. Rush finale per Milano, Rimini, Torino, Bologna e Pesaro
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