“È la prima volta che sentiamo una data dopo tanti annunci vaghi perciò c’è grande ottimismo e positività. Ringraziamo il presidente del Consiglio per l’attenzione che ha dimostrato verso il nostro settore, riconoscendone soprattutto il valore economico e occupazionale. Finalmente ci sentiamo protagonisti della ripartenza del Paese”. Così Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, in un’intervista a Repubblica commenta la novità annunciata da Mario Draghi per rilanciare il turismo. La mossa di Draghi anticipa quella della Ue. Ha fatto bene? “Certamente, in questo modo colmiamo un divario europeo. Già da un mese infatti la Grecia ha detto che non avrebbe atteso l’Europa e accolto i vaccinati e i turisti in possesso di un tampone negativo. Lo stesso la Spagna che già in primavera ha riempito le sue isole -ricorda Bocca -. Noi rischiavamo di avere una posizione di svantaggio rispetto ai nostri principali competitor turistici nel Mediterraneo. Svantaggio che da metà maggio verrà annullato”. “Credo sia un’importante inversione di tendenza. Un albergo non è un negozio che ha clienti già il giorno dopo la riapertura. C’è bisogno di giorni per prendere le prenotazioni. Ora, con una data certa, possiamo programmare per tempo la stagione estiva accogliendo i turisti stranieri che per noi sono una fonte essenziale”. Il settore del turismo ha perso nel 2020 in Italia 28 miliardi di euro. Basterà il pass per risorgere? “Per tornare ai livelli pre-pandemia ci vorrà più tempo. Gli alberghi, a fronte di una perdita media del 57%, hanno ricevuto appena il 4% in ristori, che comunque sono moltissimi soldi per le casse statali. Ma credo che solo ripartendo possiamo sopravvivere”, conclude Bocca.
“Col pass a maggio possiamo competere con Spagna e Grecia”
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