“E’ un grave pericolo perche’ le aziende del turismo, come diciamo ormai da piu’ di anno, sono rimaste improvvisamente senza liquidita’. Molte avevano fatto investimenti, anche grandi, confidenti del fatto che il settore stava andando benissimo e quindi si erano esposte ed indebitate. Le altre hanno avuto comunque problemi a rimborsare tutte le caparre di tutti quelli che non sono stati piu’ clienti dall’inizio di marzo…”. La presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli commenta cosi’ con l’ANSA la ricerca di Demoskopika sulle infiltrazioni mafiose nel turismo sottolineando che nei periodi di crisi purtroppo “questi sono i soggetti che hanno soldi da spendere”. “Le aziende – continua Lalli – sono in grandissima difficolta’, i ristori ovviamente non possono coprire tutta la situazione. Per quanti soldi si mettono sul piatto saranno sempre pochi per la sofferenza attuale delle imprese. Il pericolo c’e’ tutto a meno che lo Stato non voglia finalmente intervenire dando un aiuto vero sui finanziamenti, cosa che adesso non c’e'”. “Le aziende infatti – spiega – devono rimborsare in 6 anni, cosa impossibile. Abbiamo bisogno di finanziamenti almeno a 20 anni con un tasso fisso e definito che e’ ovviamente tale da dare una possibilita’ di rimborso e con una moratoria che si fermi solo quando si ricomincia. Ormai sono due anni che siamo fermi cosi’ e la moratoria sta per scadere…”.
Federturismo: senza aiuti, arriva la mafia
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