La sicurezza sanitaria è stata la principale nuova spesa che quasi 1 impresa su 2 (45%) ha dovuto affrontare nell’anno dell’emergenza Covid per proteggere dipendenti e luoghi di lavoro dall’assedio del virus con investimenti straordinari nonostante il blocco o la frenata dell’attività a causa dei lockdown e delle limitazioni anti contagio che hanno avuto un pesante impatto sull’economia e il lavoro. È quanto emerge dalla rilevazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sull’attività delle imprese da nord a sud della Penisola in riferimento all’arrivo di 1,5 milioni di dosi Pfizer per le Regioni in modo da dare una nuova spinta alla campagna vaccinale e far uscire prima possibile l’Italia dall’emergenza Covid.
La sicurezza sanitaria e’ stata la principale nuova spesa che quasi 1 impresa su 2 (45%) ha dovuto affrontare nell’anno dell’emergenza Covid per proteggere dipendenti e luoghi di lavoro dall’assedio del virus con investimenti straordinari nonostante il blocco o la frenata dell’attivita’ a causa dei lockdown e delle limitazioni anti contagio che hanno avuto un pesante impatto sull’economia e il lavoro. E’ quanto emerge dalla rilevazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sull’attivita’ delle imprese da nord a sud della Penisola in riferimento all’arrivo di 1,5 milioni di dosi Pfizer per le Regioni in modo da dare una nuova spinta alla campagna vaccinale e far uscire prima possibile l’Italia dall’emergenza Covid. Una situazione – sottolinea Uecoop – che sta pesando sulle imprese con 80mila cooperative italiane attive in diversi settori: dalla logistica all’agroalimentare, dalla salute ai servizi socio assistenziali, dall’edilizia alla vigilanza fino a cultura e spettacoli. Un impegno in prima linea che – evidenzia Uecoop – coinvolge oltre un milione di occupati per i quali sono stati ripensati turni, orari, modalita’ di lavoro e soprattutto misure di protezione fra dispositivi anti Covid e distanziamenti.