di Benedetta Baiocchi – Quando si dice: una tira l’altra… Alcuni dicono di rimpiangere l’assessore Gallera, dimissionato. Altri pensano che sia tutta colpa non si sa di chi. Nessuno è stato. Resta il fatto che, a distanza di tre mesi dalla partenza, la commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid in Lombardia è all’asciutto, non avrebbe ancora ricevuto dall’assessorato al Welfare della Regione i dati richiesti sulla prima ondata della pandemia necessari per poter portare avanti i lavori. Per capire cosa è successo, le zone d’ombra, le criticità, le difficoltà…
Nulla di nulla ancora sul tavolo dei commissari? E’ quanto emerge dalla riunione a porte chiuse di lunedì 25 gennaio, durante la quale è stato audito il direttore generale del Welfare Marco Trivelli. Lo stesso della mail finita nel mirino delle polemiche. Questa, divulgata dal TG3.
Il direttore generale ha chiesto più tempo per problemi organizzativi dell’assessorato. “Da tre mesi siamo in attesa dei dati necessari a Polis (l’istituto di statistica della Regione, ndr) per produrre l’indagine funzionale al lavoro della commissione. Oggi Trivelli si è presentato chiedendo altro tempo e parlando apertamente di problemi organizzativi e gestionali dell’Assessorato”, lamenta l’opposizione. “Fino ad ora – viene sottolineato – la commissione non è stata messa nella condizione di svolgere il lavoro che è chiamata a fare. Adesso siamo al punto che se i dati arrivano bene, altrimenti non ha senso andare avanti, perché mancano i presupposti”.
Resta il fatto che il clima già teso per le polemiche sui dati lombardi nel braccio di ferro con il ministero della Sanità non agevola e non rasserena gli animi. Si dovrà attendere lunedì prossimo per rivedere il direttore generale e per avere una tempistica sulla consegna a Polis dei dati.
Senza fretta, ovviamente.