Magistrati Cremona dovevano requisire tamponi poi finiti in Usa in piena pandemia. Coinvolti Palazzo Chigi e ministero Salute?

3 Dicembre 2020
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 La Procura Generale di Brescia ha tolto alla Procura di Cremona – in termini tecnici si dice ‘avocato’ – un’inchiesta sulla mancata requisizione di mezzo milioni di tamponi finiti negli Usa in piena pandemia che potrebbe coinvolgere anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute.

Secondo il procuratore generale Guido Rispoli e il pm Rita Anna Emilia Caccamo, i colleghi di Cremona hanno valutato in modo errato, ritenendolo privo di notizie di reato, un esposto in cui si denunciava la mancata requisizione, il 13 marzo 2020, quando vigeva lo stato di emergenza deliberato dal Governo, di un aereo carico di mezzo milioni di tamponi, prodotti dall’azienda bresciana Copan Diagnostics, partito dalla base americana di Aviano e diretto negli Usa.

Nell’atto di avocazione anticipato dal programma televisivo ‘Fuori dal coro’ e letto dall’AGI, i magistrati bresciani ipotizzano i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni colpose, abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio e osservano che “il regolamento di esecuzione della UE vincolava per sei settimane l’asportazione di dispositivi di protezione individuale all’autorizzazione (preventiva) delle autorità competente dello Stato membro in cui l’esportatore è stabilito”. 

Foto Luca Bravo

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