di Carlo Andreoli – Anche le serie animate come i Simpson e i Griffin hanno deciso di arrendersi al delirio Black lives matter.
Dopo aver investito il mondo politico, quello accademico e quello del lavoro, gli effetti collaterali dovuti alla morte di George Floyd, si sono scatenati anche nei confronti delle più celebri ed esilaranti serie animate
della televisione statunitense.
” D’ora in avanti, i Simpson non avranno più attori bianchi a doppiare personaggi non bianchi. “, esordisce con queste parole il comunicato stampa della produzione che dopo molti attacchi subiti in passato dal
mondo radical chic, ha deciso di arrendersi al perbenismo dilagante di queste ultime settimane.
Ovviamente nessuno si preoccupa di quei doppiatori che perderanno il posto di lavoro ma sarebbe interessante riflettere anche sulla perdita qualitativa della serie, visto che la voce di un personaggio
rappresenta l’anima di questo e crea un legame inscindibile con i fan.
Personaggi come il mitico Apu, il dottor Julius Hibbert, Carl e Cleveland dei Griffin subiranno questa triste trasformazione. Ci domandiamo quanto ancora dovrà proseguire questo ideologico e violento teatrino del
pensiero unico, che sta diventando la più grande dittatura dell’ultimo secolo.
La morte di un uomo si onora pregando e non violentando le menti.
I Black Lives Matter incombono anche su Simpons e Griffin
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