Tajani, sì a Eurobond per la difesa. E Meloni su candidatura Von der Leyen: Tema non mi appassiona

22 Marzo 2024
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“Sono assolutamente favorevole ad un finanziamento comunitario per rafforzare la difesa europea. Come si è finanziata la lotta contro il Covid, si può finanziare anche la difesa”. Lo ribadisce il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Bruxelles a margine degli Stati Generali dell’Italia al Bozar di Bruxelles. “Bisogna convincere tutti – aggiunge -. che questa è un’ottima soluzione. Vedremo: probabilmente i Paesi frugali hanno più resistenze, ma la difesa e la sicurezza riguardano anche i Paesi del Nord Europa, che si affacciano sulla frontiera con la Federazione Russa”, conclude. 

Ma la politica freme anche su altri fronti. Ursula Von der Leyen è ancora una buona candidata per la presidenza della Commissione? “Questo è un dibattito che appassiona voi e non me”. Lo dice il premier Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Bruxelles dopo il Consiglio Europeo. “Ci sono dei candidati, poi gli europei voteranno, dopo il voto si vedranno i pesi e si capirà cosa si può fare. Il tema che appassiona me è ‘Per fare cosa?’. Ursula Von der Leyen o chiunque altro qual è l’Europa che vuole realizzare? Penso che l’Europa di domani debba essere molto diversa dall’Europa di oggi, in tema di rapporto con la propria capacità di incidere sulla competitività, molto meno ideologico”. 

 Dopo la proposta di Emmanuel Macron di inviare soldati in Ucraina, ma anche le dichiarazioni dei vertici Ue sulla guerra in atto, quello che si è chiuso a Bruxelles era stato da alcuni definito un “Consiglio di guerra”. Complice anche un passaggio della bozza di conclusioni in cui, nel paragrafo relativo a sicurezza e difesa, si evidenziava la necessità di una “potenziata e coordinata preparazione militare e civile e una gestione strategica delle crisi in un panorama di minacce in evoluzione”. Lo stesso Viktor Orban, questa mattina, aveva parlato di una “atmosfera di guerra”. 

Meloni, però, al termine dei lavori getta acqua sul fuoco. Il ‘clima di guerra’, assicura, “non è quello che ho visto. Certo siamo in un conflitto e nessuno affronta le questioni con leggerezza” ma non c’è un’atmosfera da “mettiamoci l’elmetto in testa per combattere”. Quanto al passaggio sulla necessità di una “preparazione” alle crisi, per la premier c’è stato un malinteso: in realtà si riferiva a “crisi sul piano della protezione civile” e per questo il punto è stato mantenuto, ma spostato nelle conclusioni. Ciò non toglie che l’Europa deve fare passi avanti sulla difesa comune e Meloni è “d’accordo con l’iniziativa della Commissione di rafforzare l’industria della difesa” anche se “bisogna fare i conti con le risorse a disposizione”.

L’Italia caldeggia la proposta di eurobond per finanziare la difesa, bocciata dalla Germania ma sostenuta da Macron. A proposito del presidente francese, Meloni l’ha incontrato a margine dei lavori, dopo che nelle scorse settimane c’erano state delle ‘frizioni’, mai ammesse ufficialmente, sull’asse Roma-Parigi.

Meloni e Macron si sono visti invece a margine del summit e alla fine, da fonti italiane, viene dipinto un quadro di “convergenza” su molti temi: Ucraina, Medio Oriente (con una “ritrovata unità” dei 27) difesa europea. “Particolare convergenza” viene sottolineata sul tema dei migranti, in particolare sulla “dimensione esterna” e sui “partenariati rafforzati con i Paesi di origine e transito”. Sui migranti per la premier la dichiarazione finale è “perfettamente soddisfacente”, anche per il giudizio “positivo” sull’accordo raggiunto in Egitto e per il riferimento “all’alleanza globale contro i trafficanti”.

Sullo sfondo del Consiglio anche le elezioni europee di giugno. Nel giorno in cui Macron stronca la candidatura di Ursula von der Leyen, Meloni resta ancora ‘coperta’ su un possibile appoggio a un mandato bis della presidente della Commissione. “Aspetto di vedere chi votano gli italiani”, spiega, anche perchè “il tema che mi appassiona non è chi sarà il presidente della Commissione ma è per fare cosa. Ursula von der Leyen o chiunque altro…quale è l’Europa che si vuole realizzare?”.

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