Le forche caudine. Urne, terzo mandato, ponte sullo Stretto. Ma la sconfitta può “liberare” il Nord

22 Febbraio 2024
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di Raffaele Piccoli – er Salvini il momento è decisamente difficile. Tra poco più di tre mesi le elezioni europee con il proporzionale ristabiliranno i temuti rapporti di forza, e la Lega dovrà fare i conti con gli alleati.

Capitan mohito, in questo momento ha in mano tre carte, le uniche che può giocare per tentare di risalire una china che si sta rivelando ogni giorno più scivolosa.

In primis il terzo mandato, su questo argomento la Lega sta trovando un ostacolo quasi insormontabile sia da parte di Forza Italia, ma soprattutto da parte dei Fratelli. Il partito della Meloni sa benissimo quale è la posta in gioco: il Veneto. La regione simbolo della Lega del Doge, Luca Zaia. E la Meloni sa perfettamente che se riesce a mettere un suo governatore in Veneto, questo può essere il grimaldello per attaccare il nord, tutto il nord. Un passo pericoloso, molto pericoloso per il partito di Salvini.

Il rischio per il segretario è duplice, prima di tutto la sconfitta elettorale metterebbe in seria discussione il ruolo di Salvini, ma non secondaria sarebbe la possibilità per il Doge, libero dal governatorato, di aspirare alla poltrona di segretario. Questo potrebbe essere l’inizio di una rinascita. Vedremo.

Come si sa i guai non vengono mai soli, mi riferisco a una bandiera simbolo della lega in questa legislatura: l’autonomia differenziata. Diversi strati di Forza Italia, avidi dei voti del sud, strizzano l’occhio alla protesta (seppur strumentale) contraria all’autonomia, che perviene dal meridione con sempre maggior determinazione. Fratelli d’Italia poi, non appare disponibile a farla approvare e, soprattutto a renderla operativa, se non in contemporanea con il premierato forte. Insomma un’altra grana.

Infine l’altro simbolo del ministro per le infrastrutture: il famigerato e inutile ponte sullo stretto che non chiamerei ponte ma salvagente. Un salvagente pensato per recuperare quei voti del sud, (frutto di una politica fallimentare) presi in passato dalla lega, e ormai evaporati. E’ di oggi la notizia che la magistratura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti a seguito di esposti.

Queste sono le tre carte che ha in mano il segretario oggi. Ma a noi interessa realmente sapere se le giocherà e come le giocherà e se la Lega alle politiche calerà e di quanto?

La Lega di Salvini rappresenta oggi un ostacolo, esiste ancora infatti, un elettorato del nord (una minoranza sia chiaro) che ripone una fiducia residua sulla possibilità che i vari Calderoli, Salvini &c. siano in grado di portare un qualche beneficio ai problemi del nord. Tutti sappiamo che non è cosi, e ancor meglio sappiamo che l’eventuale contrazione del consenso leghista sarebbe opportunamente uno stimolo alla crescita di quei movimenti che stanno nascendo al solo scopo di riprendere le fila della questione settentrionale, più viva che mai.

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