di Luigi Basso – E pazienza. Qualcuno deve pur prendersi il pesante e ingrato compito di dire la verità sul tremendo sistema che svelano i fatti della Stazione di Piacenza.
Pesante, perché sarebbe molto più comodo unirsi al coro e ripetere come un mantra rassicurante e calmante “tranquilli, stiamo sereni: andrà tutto bene, sono poche mele marce in un sistema sano”.
Ingrato, perché in questa Espressione Geografica che è l’Italia, chi dice la verità è subito accusato di eresia e messo sul rogo (oggi metaforico, ieri reale).
Ebbene, chi parla di poche mele marce non vuole far vedere la realtà.
Una Centrale delle forze dell’ordine nel cuore del Nord Italia non è un fortino nel Sahara isolato dal resto del mondo.
Non è una Stazione orbitante nello spazio.
Al contrario, è un crocevia interconnesso con tutte le istituzioni possibili e immaginabili ed è impossibile che nessun’altra istituzione non abbia mai avuto alcun segnale di quello che è avvenuto, per anni.
No, non sono poche mele marce.
È il sistema ad essere marcio.
E questo, per le persone oneste, è molto, molto, infinitamente, peggio.