Perché la vicenda di Sharon non scuote tutte le coscienze

2 Settembre 2024
Lettura 1 min

di Sergio Bianchini – Nella tristissima vicenda della povera Sharon uccisa da uno sconosciuto mentre vicino a casa passeggiava “guardando le stelle” non sembra insegnare molto ai grandi influencer culturali dominanti in Italia.

L’assassino, un “italiano” di recentissime origine africane, totalmente deluso  nella sua idea di essere arrivato nel paradiso terrestre, quella sera “doveva uccidere qualcuno”. Era noto per la sua aggressività da tempo.

Il principale influencer della cultura Italiana dopo la caduta del sinistrismo a guida comunista è l’intellighenzia liberal filo americana. Ma anche la chiesa cattolica sembra aver totalmente sposato il liberalismo con il profumo specifico dell’amore per gli ultimi compresi gli assassini. La canzone famosissima di De Andrè nella quale un pescatore aiuta serenamente un assassino a sfuggire ai carabinieri è un monumento al neoliberismo cattocomunista.

Ma anche a destra, per paura della legnata antifascista, non si preme sul tema della sicurezza e nemmeno dell’immigrazione illegale. Non si preme ma soprattutto non si legifera.

L’unico che ancora un po’ preme sui temi dell’immigrazione illegale e della sicurezza è Salvini ma lo fa come se parlasse di temi collaterali e non fondamentali nella prassi di un governo di cui fa parte.

E così nessuna misura concreta per impedire la costante presenza del non matto, notissimo, che però prima o poi ammazza, viene sostenuta con vigore ed efficacia.

Nessuno martella su misure concrete assolutamente semplici dall’espulsione rapida degli stranieri che sono notissimi e quasi sempre recidivi, all’arresto immediato per i violenti anche nostrani specie se recidivi, all’allontanamento e confino di coloro che a gran voce vengono denunciati dal vicinato per abitudini pericolose.

Siamo totalmente in paralisi su un tema, quello della sicurezza della vita quotidiana, che dovrebbe essere la costante principale di qualsiasi governo.

Il dolore, l’indignazione, la paura vengono costantemente sopiti con il denaro, i risarcimenti, le promesse, le consolazioni solenni, le lacrime di coccodrillo.

Ormai è chiaro che per i liberals, atei, cattolici, di destra e di sinistra la sicurezza che abbiamo in Italia è ancora un lusso a cui bisogna rinunciare accettando la visione poetica del “vivere avventurosamente e pericolosamente”.

Uno stile di vita che per qualche decennio ha sedotto anche tantissime brave persone ma che ormai comincia a stufare la maggioranza. Speriamo bene.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

DEBITO PUBBLICO “IN MANO” ALLE BANCHE

Prossimo Servizio

Comino e la scelta con Castelli “Contro i nazionalismi meridionalisti di ogni tempo e di ogni colore”

Ultime notizie su Opinioni

La Padania c’è, non ci sono i padani

di Stefania Piazzo – Un territorio come quello che da est a ovest e per un buon tratto di Italia centrale caratterizza, come diceva Bossi il settembre di un po’ di anni
TornaSu