di Roberto Gremmo – Diego dai Grand e Davide dla Rufa sono due giovani musicisti piemontesi che hanno appena realizzato un compact disc davvero singolare perché i suoi testi sono tutti in lingua piemontese.
Non mi intendo di stili musicali e mi astengo da ogni annotazione in merito, ma non posso nascondere l’importanza della scelta di una lingua oggi minacciata di scomparsa per veicolare un messaggio culturale identitario.
Il cd s’intitola “Vrim” che in piemontese significa veleno, ma e’ tutt’altro che tossico e bensì e’ un balsamo che lenisce le ferite del conformismo alla nostra parlata, sempre marginalizzata e ridotta ad essere confinata in un folklorismo nostalgico e senza domani.
Gli autori dedicano la loro opera, testualmente, a quegli europei che “tan-me noi” come noi combattono “per varne’ j’antiche reis”, preservare le antiche radici.
Un brano, “la generala” richiama il suono martellante della campana che in caso di pericolo chiamava a raccolta la gente dei villaggi ed esalta il glorioso “drapo’ nassional” della “patria cita” issato a difesa del Piemonte già nel 1424 e le altre canzoni sono inni dal sapore eroicizzante che esaltano i valori di coraggio e di audacia del nostro Popolo. Insomma, la musica diventa strumento per un risveglio. Perciò onor ai cantori controcorrente e fuori dal coro.