Pavia, smantellato clan della ‘Ndrangheta

27 Aprile 2021
Lettura 1 min

La Guardia di Finanza ha smantellato, nell’area metropolitana di Milano, nelle province di Pavia, Monza Brianza e Roma una organizzazione criminale di narcotrafficanti collegata alla ‘Ndrangheta. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e denominata “Mixtus” ha aperto le porte del carcere per 6 peruviani e 5 italiani; per altri 4 componenti del gruppo criminale (2 peruviani e 2 italiani) sono stati disposti dal Giudice gli arresti domiciliari. Al momento, cinque persone tra quelle colpite dall’ordinanza di custodia cautelare avrebbero lasciato il territorio nazionale e stanno per essere rintracciati. L’operazione e’ il culmine di un’indagine durata circa due anni sotto l’egida della Procura della Repubblica di Milano, ha portato complessivamente al sequestro di oltre 50 chili di cocaina. Nonostante le misure di sviamento attuate per l’importazione della cocaina, attraverso le piu’ disparate tecniche di occultamento, i finanzieri sono riusciti a tracciare le rotte del narcotraffico che partendo dal Peru’, transitava per la Spagna per poi giungere in Italia, dove lo stupefacente risultava destinato alle cosche di ‘ndrangheta della Lombardia e della Calabria attraverso l’opera di alcuni emissari arrestati.

La droga era infatti destinata anche a persone del clan di ‘ndrangheta Molluso, particolarmente attivo nel settore dello spaccio di sostanze stupefacenti. Durante le indagini i finanzieri pavesi, monitorando tutte le fasi di importazione del narcotico sono riusciti a bloccarei carichi di “polverebianca” destinati alle piazze italiane che, una volta venduta sulle varie piazze di spaccio avrebbe garantito alle cosche un profitto di circa 5 milioni di euro. Per sfuggire ai controlli doganali e alla particolare abilita’ a fiutare lo stupefacente dei cani antidroga della Guardia di Finanza, la cocaina e’ stata anche occultata attraverso dei procedimenti chimici nelle copertine di libri e riviste o intrisa nei rivestimenti delle valigie al seguito dei corrieri per poi essere chimicamente estratta e raffinata in laboratori clandestini. Uno di questi laboratori, scoperto dai finanzieri nel luglio 2019, proprio mentre erano in corso le operazioni di raffinazione della cocaina, si celava all’interno di una anonima autofficina nell’hinterland milanese. 

In occasione di tale intervento, i finanzieri avevano scoperto (e arrestato in flagranza di reato) un componente italiano dell’organizzazione che per spostarsi utilizzava l’ambulanza che guidava come volontario per conto di una onlus (estranea ai fatti). Dalle indagini dei finanzieri e’ anche emerso che alcuni degli arrestati avevano richiesto e percepito anche negli ultimi mesi il reddito di cittadinanza. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

“Solo” altri 9 anni per finire la Salerno-Reggio Calabria ad alta velocità

Prossimo Servizio

Animali ancora tassati come beni di lusso. Assalco: Basta Iva al 22%

Ultime notizie su Lombardia

TornaSu