Le famiglie del Nord devono spendere di più per vivere. La politica non lo vuole vedere

9 Giugno 2022
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 Nel 2021 cresce la spesa mensile per consumi delle famiglie in Italia. In media, stando ai dati dell’Istat, ammonta 2.437 euro in valori correnti, un +4,7% rispetto al 2020 quando era di 2.328 euro. Tuttavia, se si considera la dinamica inflazionistica (+1,9% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale), la crescita in termini reali è un po’ meno ampia e si attesta al +2,8%. Non solo. A quanto emerge visto che “la distribuzione dei consumi è asimmetrica e più concentrata nei livelli medio-bassi, la maggioranza delle famiglie – spiega l’Istituto di statistica – spende un importo inferiore al valore medio”. Per la precisione, il 50% delle famiglie residenti in Italia lo scorso anno ha speso una cifra che non supera i 2.048 euro rispetto ai 1.962 euro del 2020. Si riduce al 19,3% dal 20,1% la spesa per alimentari e bevande analcoliche, mentre allo stesso tempo cala dal 38,4% al 37,4% la quota di spesa per abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (anche se resta comunque la più rilevante). Se in generale la spesa non alimentare aumenta del 5,7%, a registrare la crescita maggiore è il comparto servizi ricettivi e di ristorazione con un +26,5% e circa 100 euro mensili (nel 2020 aveva subito un vero e proprio crollo -38,9%).L’incremento delle spese delle famiglie è diffuso su tutto il territorio nazionale, ad esclusione delle isole dove non si registra alcun aumento significativo

. La crescita è più intensa nel Nord (+7,0% il Nord-ovest e +4,4% il Nord-est), seguito dal Sud (+3,9%) e dal Centro (+3,1%). I livelli di spesa più elevati, e superiori alla media nazionale, continuano a registrarsi nel Nord-ovest (2.700 euro), nel Nord-est (2.637 euro) e nel Centro (2.588 euro) mentre sono più bassi (e inferiori alla media nazionale) nelle Isole (2.012 euro) e al Sud (1.971 euro).

Nel 2021, nel Nord-ovest si spendono in media circa 728 euro in più del Sud, una differenza pari al 36,9% (33,0% nel 2020), mentre rispetto alle isole il vantaggio del Nord-ovest in valori assoluti è di 688 euro (34,2% in più, a fronte del 29,6%. Ad aumentare è anche il divario nella spesa tra le famiglie di italiani e quelle con stranieri. Nel primo caso si attesta sui 2.490 euro, mentre nel secondo sui 1.901 euro per una differenza di 590 euro, che diventa di 867 considerando invece le famiglie composte solamente da stranieri.Stabile la spesa per l’affitto, al quale fanno ricorso il 18,5% delle famiglie per l’abitazione in si vive. La spesa media è di 416 euro mensili a livello nazionale, stabile rispetto al 2020: tale esborso è più alto nel Centro (481 euro) e nel Nord (447 euro nel Nord-est e 444 nel Nord-ovest) rispetto a Sud (319 euro) e isole (305 euro). A parere un mutuo è invece una famiglia proprietaria su cinque, il 19,1% dei nuclei che vivono in abitazioni di proprietà (circa 3,6 milioni). Questa quota è maggiore al Nord (24,9% nel Nord-ovest e 23,7% nel Nord-est) e nel Centro (19,7%) rispetto a isole (11,4%) e Sud (10,4%). 

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