“È chiaro che gli aumenti del prezzo dei carburanti sono legati al fatto che non sono state prorogate le misure del governo Draghi. Il governo Meloni su questo tema ha applicato sostanzialmente una flat tax al contrario. Perché l’aumento della benzina vale per tutti ma non incide su tutti allo stesso modo. L’operaio che va a fare benzina subisce un impatto maggiore di chi ha redditi più alti. L’aumento dei prezzi dei carburanti è infatti un cane che si morde la coda, perché insieme all’aumento dei costi alla pompa aumentano poi tutti i prezzi legati all’autotrasporto e quello stesso operaio si ritrova quegli aumenti nel carrello della spesa come costi per l’acquisto dei beni di prima necessità e di tutto quello che riguarda la vita quotidiana. Gli abusi e le speculazioni erano ampiamente prevedibili ed i controlli avrebbero dovuto essere pianificati dal governo in anticipo e non a posteriori”, così la deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda, stamani a Start su Sky TG24.